La Francia è ancora turbata dalla morte di Rémi Fraisse, l'ecologista di 21 anni ucciso sabato da una granata lanciata dalla polizia mentre manifestava insieme a centinaia di attivisti sul luogo dove dovrebbe sorgere la contestata diga di Sivens, nel dipartimento del Tarn.
Il Governo è in imbarazzo, anche se mercoledì il ministro dell'interno Bernard Cazeneuve, dopo aver deciso "la sospensione dell'uso delle granate", ha dichiarato di non avere intenzione di dimettersi, prendendo di nuovo le difese delle forze dell'ordine. "A Sivens da settembre sono rimasti feriti 56 agenti e sono state aperti 81 procedimenti giudiziari", ha sottolineato Cazeneuve. Martedì Hollande aveva promesso di "vigilare personalmente" sulla vicenda, garantendo ai francesi "la verità".
Contestatissima, la costruzione della diga lascia perplessi gli stessi esperti del ministero dell'ambiente, che ritengono il progetto faraonico e troppo costoso (8,5 milioni di euro).
M.Ang./ATS
PP 12.00 del 29.10.14 - La corrispondenza di Alessandro Grandesso