Dopo la sua schiacciante vittoria alle elezioni politiche anticipate, il primo ministro giapponese Shinzo Abe si è impegnato lunedi ad abrogare la clausola che impone una politica di pace al paese. La richiesta faceva parte degli obbiettivi del Partito liberaldemocratico, che ha ottenuto, assieme all'alleato di coalizione, 326 dei 475 seggi in Parlamento, quindi l'auspicata maggioranza dei due terzi.
In seguito alla sconfitta nella Seconda guerra mondiale, Tokyo è stata obbligata a inserire nella Costituzione norme che ordinano una politica di pace e di non intervento militare. I tentativi di annullarle sono finora falliti. Le frizioni con il vicino cinese modificano oggi questo quadro, sostiene Abe, che vuole rafforzare l’esercito.
D’altra parte il premier ha ribadito la determinazione a proseguire con la sua politica economica caratterizzata da un’azione monetaria espansiva, un aumento delle spese statali e da riforme strutturali.
afp/mas
RG 07.00 del 15.12.2014 La corrispondenza di Stefano Carrer