La situazione a Sanaa precipita e il potere yemenita è a un nulla dal crollo. Il presidente è trattenuto nella residenza ufficiale a Sanaa circondata dagli insorti. Le milizie sciite hanno anche conquistato la più importante base missilistica del paese sulle alture attorno alla capitale.
Secondo talune fonti il presidente Abed Rabbo Mansour Hadi (uno dei principali alleati dell’Occidente nella lotta ad al Qaida) sarebbe in stato di arresto. I ribelli negano, ma martedì hanno bombardato la residenza e ne controllano il perimetro impedendo a tutti i veicoli di entrare ed uscire. Il presidente, fa sapere il suo entourage, non si dà per vinto e confida nella via della trattativa.
Da parte sua il primo ministro Khaled Bahhah, raggiunta un’intesa con i miliziani dopo essere stato assediato nel palazzo della Repubblica, mercoledì è fuggito in “un luogo sicuro”.
In segno di solidarietà con il presidente legittimo e protestare contro il colpo di mano, le autorità del sud hanno chiuso l'aeroporto internazionale di Aden e parallelamente è stato bloccato anche il porto.
Diem/ATS