Le domande di asilo, in Svizzera, aumentano costantemente, ma mancano interpreti in grado di garantire traduzioni imparziali, soprattutto se questi lavorano sia per le autorità che per organizzazioni di sostegno agli immigrati.
La Confederazione ha più volte suonato l'allarme dall'estate scorsa. Il conflitto si verifica ad esempio quando gli interpreti si ritrovano a lavorare nell'ambito delle audizioni per l'Ufficio federale delle migrazioni, ma anche per organizzazioni umanitarie che si occupano dei ricorsi in caso la domanda d'asilo fosse respinta.
È stato quindi deciso, nei casi di procedura accelerata, come avviene in un centro-pilota di Zurigo, che questo doppio mandato non sarà più ammesso. La misura sarà forse estesa in tutta la Svizzera.
ATS/NC