Un nuovo tasso di cambio minimo fra franco ed euro "va preso in considerazione" e il Governo, attraverso contatti più regolari ed intensi, deve guadagnare influenza sulle decisioni della Banca nazionale, "per coordinare l'insieme della politica economica, nei contenuti e nella comunicazione": la forte presa di posizione, di cui riferisce la HandelsZeitung sul suo sito, è contenuta in un documento confidenziale sottoposto la settimana scorsa ai cinque colleghi da Eveline Widmer-Schlumpf e Johann Schneider-Ammann. "Nulla di vero", si è affrettato a smentire formalmente il portavoce dell'Esecutivo, André Simonazzi, precisando che le discussioni fra i sette consiglieri federali sono segrete.
Per il quotidiano svizzero-tedesco, il testo è stato oggetto di dibattito ma non ancora sottoscritto. Significherebbe che, scontento dell'improvviso abbandono della soglia di 1,20, in gennaio, il Consiglio federale vuole guadagnare influenza, spingendosi fino a rimettere in causa la totale indipendenza della BNS.
La constatazione dei ministri di finanze ed economia sarebbe che le misure di loro competenza sono insufficienti a correggere l'impatto della forza del franco sulla congiuntura elvetica: decisiva è la politica monetaria dell'istituto centrale.
pon