Cronaca

Criminali stranieri, limiti ai rinvii

Sulle espulsioni il Consiglio federale è prudente

  • 26 giugno 2013, 17:44
  • 6 giugno 2023, 12:41
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La consigliera federale Simonetta Sommaruga

  • KEYSTONE

Nonostante le pressioni dell'UDC, che nel 2012 ha lanciato una seconda iniziativa per ottenere l'applicazione alla lettera della prima, il Consiglio federale rifiuta di introdurre l'automatismo dell'espulsione per i criminali stranieri.

Il compromesso proposto mercoledì al Parlamento, sotto forma di modifica del codice penale, prevede il rimpatrio quando la pena pronunciata supera i sei mesi e il rinvio, a giudizio del tribunale, non lede i diritti dell'uomo. Il Governo si giustifica affermando che si tratta comunque di un deciso giro di vite rispetto alla pratica attuale.

Introdotta la pena minima

Per evitare che dei reati minori sfocino nel rimpatrio è stata introdotta la pena minima. Il tribunale potrà eccezionalmente rinunciare al rimpatrio di uno straniero se l'espulsione dovesse comportare una lesione grave dei diritti della persona garantiti dalla legislazione internazionale dei diritti dell'uomo.

I democentristi si indignano

L'UDC è insoddisfatta del progetto proposto dal Consiglio federale, che "rifiuta in modo inaccettabile di adempiere il mandato che il popolo gli ha assegnato", secondo il capogruppo in Parlamento, il consigliere nazionale bernese Adrian Amstutz. A queste condizioni, la seconda iniziativa non verrebbe ritirata.

(red./ats)

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La lista dei reati

L’espulsione, a dipendenza del crimine commesso, avrà durata di 5 fino a 20 anni. La lista di reati e delitti comporta, oltre ad atti di violenza e delitti sessuali gravi, le infrazioni contro il patrimonio, i furti per mestiere o in banda, l'amministrazione infedele qualificata.

La seconda iniziativa dell’UDC cosa chiede

Denominata “ Per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati ”, la seconda iniziativa dell’Unione democratica di centro rimane per ora in sospeso. Il Consiglio federale prevede di trasmettere il suo messaggio alle Camere entro la fine dell'anno. La votazione popolare potrebbe tenersi tra l'estate 2015 e la primavera 2016. Qualora venisse approvata, le disposizioni in essa contenute avrebbero il sopravvento sulla revisione del codice penale. L'UDC ha già ammonito il parlamento: se non seguirà le precise rivendicazioni della prima iniziativa, la seconda non sarà ritirata e il popolo avrà l'ultima parola.

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  • RG 18.30 Il servizio di Johnny Canonica

    RSI Cronaca 26.06.2013, 20:27

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