Ticino e Grigioni

Capitali rientrati nella norma

Scaduta la Voluntary disclosure, non c'è stata la temuta fuga di massa dei patrimoni italiani

  • 30 novembre 2015, 20:06
  • 7 giugno 2023, 15:34
Non c'è stato il fuggi fuggi generale dalle banche ticinesi

Non c'è stato il fuggi fuggi generale dalle banche ticinesi

  • Ti-Press

È scaduto oggi, 30 novembre, il termine per l'autodenuncia dei capitali detenuti in Svizzera da clienti italiani. La "Voluntary disclusure" non ha però generato il temuto, da parte elvetica, fuggi fuggi di capitali. Infatti, buona parte dei patrimoni che contano sono infatti sì stati dichiarati in Italia, ma da un lato il rimpatrio giuridico ha permesso ai facoltosi clienti di pagare il dovuto all'erario del loro paese, e dall’altro, di mantenere i propri averi nella cassaforte rossocrociata.

Va detto che questo non è un capitolo isolato, ma il quarto di una serie iniziata nei primi anni 2000 con gli scudi fiscali dell'allora ministro Giulio Tremonti degli ultimi Governi Berlusconi, che già destarono timore e scalpore negli scorsi quindici anni.

Nel frattempo, in questi giorni, l'Associazione bancaria ticinese (ABT) sta incontrando gli esponenti della piazza bancaria ticinese per tracciare un primo bilancio dell'operazione. L'incertezza non è ancora passata, poiché occorrerà attendere qualche mese prima che si concludano gli iter procedurali che permetteranno di capire bene che fine faranno i capitali appena dichiarati. Ma lo scenario appare migliore del previsto: non un colpo di grazia, ma l'inizio di un modo diverso (e più trasparente) di fare banca.

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