I frontalieri vanno tassati con aliquote italiane e non con criteri fiscali svizzeri, che sono più generosi. Il Consiglio Nazionale ha accolto, con 157 si contro 25 no e 4 astenuti, un postulato presentato nel 2012 dal deputato della Lega dei ticinesi Lorenzo Quadri, che chiedeva appunto di procedere ad una valutazione di questo principio. Il Consiglio federale è incaricato di valutare gli effetti di un eventuale modifica dei parametri di tassazione. In una nota stampa, la Lega ha espresso soddisfazione. Intervistato dalle Cronache della Svizzera italiana, il politico si è detto sorpreso.
La decisione di principio della Camera bassa si discosta da quanto suggerito dal Consiglio federale. Attraverso la direttrice del Dipartimento finanze Eveline Widmer-Schlumpf, aveva espresso un parere negativo sull’atto parlamentare. Il Governo riteneva che la proposta fosse contraria all'impostazione fiscale svizzera, che non prevede trattamenti discriminatori.
Nelle intenzioni di Quadri i frontalieri verrebbero tassati in modo più pesante, ma in particolare, se il postulato dovesse diventare legge, il Ticino non dovrebbe più versare i ristorni. L'accordo sui frontalieri è comunque oggetto di negoziati.
Red. MM
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