Colpo di scena

“Confessioni magnetofoniche”

di Flavio Stroppini, autore/regista

  • 30 novembre 2015, 14:30
L Atelier la Miniera a Muzzano

L'Atelier la Miniera a Muzzano

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COLPO DI SCENA
Da lunedì 30 novembre a venerdì 4 dicembre 2015 alle 13:30

Disegnavo già in fasce, e disegnerò, anziché scriverlo, anche il mio testamento; così si può dire che disegnai anche quando scrissi i libri.

Felice Filippini fu un personaggio eclettico, carismatico, ricolmo di curiosità e passioni. Per lui “Non avere qualcosa da dire rimava con morire”, essere “onesti e scomodi” era l’unica soluzione per potersi guardare allo specchio e addormentarsi. Ne ho conosciuti di uomini e donne di questa levatura, con questa fame animale per la vita, ben coscienti di tutto quanto il loro divorare avrebbe comportato. Li ho ammirati e presi a esempio. E tutti quei pochi, con quel coraggio lì intendo, allertano dal vagabondare in quel territorio di chiaroscuro che è il mescolarsi di arti. “Attenzione all’amore per la gente!” aggiungono “Porta a ritrovarsi nelle strade, con gli sconfitti, con gli ultimi, ma è vita!”.

Se c’è una lezione che Felice Filippini ci può dare è quella della curiosità. Curiosità che porta a indagare, riflettere, conoscere e manifestare le proprie opinioni. Curiosità che porta all’essere liberi, nonostante tutto il chiacchiericcio che quel tipo di libertà produce negli invidiosi.

Eh già, non c’è verità più contemporanea.

“Perdonatemi” scrive Filippini “è sterminato quanto uno può combinare in quasi trent’anni. Quadri, disegni, affreschi, tappezzerie, romanzi, saggi, drammi radiofonici, ballate, opere di teatro; traduzioni, quel po’ di giornalismo … e trova anche il tempo di annoiarsi, se un giorno non gli è riuscito di recarsi nell’atelier…” Duro lavoro e vivere, questa è la strada, cercando “Tra le trippe qualche pepita di poesia”. (Flavio Stroppini)

In occasione della mostra, curata da Rudy Chiappini, che la Pinacoteca Comunale Casa Rusca di Locarno dedica a Felice Filippini fino al 10 gennaio 2016; Rete Due dedica un ciclo di ascolti al grande artista ticinese. Un ciclo di Colpo di scena variegato, composto da suoi radiodrammi “Di fiera in fiera”, “Ucciso dagli antenati”, “Storia del galoppino triste”, dal collage di scritti letterari e testimonianze radiofoniche “Confessioni magnetofoniche” e suoi adattamenti come “Il fantasma della televisione” e “La galleria” che farà da ponte all’altro ciclo dedicato nel mese di dicembre a Friederich Duerrenmatt.

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