Storia

1914-1915: i dieci mesi che sconvolsero l’Italia

di Orazio Martinetti

  • 25 maggio 2015, 13:35
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Manifesto

GERONIMO Storia
Lunedì 25 maggio 2015 alle 11:35
Replica alle 23.33 e domenica alle 08.35

Esponendosi all’accusa di tradimento, nel maggio del 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria. La decisione giunse dopo dieci mesi di forti tensioni sociali e politiche: piazze in tumulto, scazzottate nei caffè e nelle redazioni dei giornali, comizi incendiari. In effetti, allo scoppio della grande guerra nell’agosto dell’anno precedente, l’Italia era ancora alleata con gli imperi centrali, sebbene avesse deciso di mantenersi neutrale. Ma durante la fase della neutralità erano emerse le rivendicazioni degli irredentisti e degli interventisti per strappare alla casa d’Austria Trento, Trieste e Fiume. Proteste e manifestazioni trascinarono nelle piazze migliaia di cittadini, alla cui testa si posero agitatori di ogni tendenza e colore. Per i patrioti si trattava di completare il Risorgimento, rimasto incompiuto; per nazionalisti e futuristi di dare forma, prestigio e identità ad un paese che ne era ancora privo. Solo il lavacro bellico, si sostenne, avrebbe permesso all’Italia di fare il suo ingresso nelle nazioni moderne.

Ospiti di questa puntata di Geronimo Storia sono Barbara Bracco, storica dell’Università di Milano-Bicocca, e Giovanni Scirocco, professore di storia contemporanea all’Università di Bergamo.

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