Strumenti musicali jazz
La Recensione

Fedra: Simona Severini, Daniele Richiedei e Giulio Corini

Tra jazz, musica antica e canzone d’autore

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  • 16.4.2024
  • 24 min
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  • Musica
Di: Patricia Barbetti e Paolo Prato

Fedra nasce da un’idea di Simona Severini (voce e chitarra), Daniele Richiedei (violino e viola) e Giulio Corini (contrabbasso): un trio esplora la soglia tra jazz, musica antica e canzone d’autore, spaziando in 600 anni di storia della musica, con i piedi ben piantati nel presente e la testa che guarda indietro alla ricerca di melodie all’epoca popolarissime di cui il pubblico dei non addetti non conosce nulla. Canzoni che si pensavano appartenere solo a un’altra epoca, note a una minoranza, oggi da tempo reclamano diritto di entrare nel repertorio dei sempreverdi, pur circolando ai margini dei grandi circuiti commerciali. Il passato lontano è diventato il nuovo underground, ovvero un’alternativa alla musica di superficie, a quel sound spesso anonimo che nutre orecchie e cervelli (?) a ogni latitudine. Fedra aggiunge un significativo tassello a quella Fantastoria/Fantamusica che il post-moderno va celebrando da anni come approccio per rivitalizzare un passato altrimenti destinato al culto cimiteriale. Quello che colpisce è il grande potenziale di arie e madrigali in grado di parlare al pubblico del jazz, del folk e della canzone. Qui sta il merito di una proposta che nobilita - e ce n’è bisogno, comunicando con le nuove generazioni - lo strumentario acustico comune tanto al Barocco quanto al variopinto panorama unplugged. Nell’album si celebra una lingua transnazionale forgiata a Venezia (Monteverdi), parlata nei Paesi Bassi (Orlando di Lasso) e in Inghilterra (Purcell), tramandata nei teatri e nelle piazze fino ai giorni nostri quando assume la forma della canzone d‘autore (Nick Drake, Enzo Jannacci) gettando così un ponte fra passato remoto e passato prossimo. Il presente è invece rappresentato da composizioni originali che portano la firma dai tre musicisti a cui si affiancano Peo Alfonsi e Fulvio Sigurtà a completare l’incontro fra quintetto jazz e musica da camera.

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