Oggi, la storia

Botany Day

di Claudio Visentin

  • 29 April 2015, 07:05
Il primo contatto con gli indigeni.jpg

Oggi, la storia 29.04.15

RSI New Articles 29.04.2015, 09:05

Era il 29 aprile del 1770 quando la nave del capitano James Cook giunse in vista della costa orientale dell’Australia. La ricchezza della vegetazione spinse Cook a battezzare quel tratto di litorale con il nome di Botany Bay, come gli aveva proposto Joseph Banks, il giovane botanico della spedizione. Dopo un paio di giorni tuttavia la nave ripartì e quel primo, fugace contatto sembrò destinato a restare senza alcun sviluppo.

Quindici anni dopo le classi dirigenti inglesi non riuscivano a nascondere la propria preoccupazione. Le trasformazioni sociali seguite alla Rivoluzione industriale avevano infatti causato la crescita della criminalità: molti reati di poco conto come il furto o la prostituzione, oltretutto provocati soltanto dalla miseria, furono puniti con pene inumane e sproporzionate, tra cui l’esilio dall’altra parte del pianeta.

Nel frattempo Joseph Banks era diventato presidente della prestigiosa Royal Geographical Society e a lui fu chiesto di suggerire un luogo adatto alla fondazione di una colonia penale lontano dalla madrepatria. Alla mente di Banks si affacciò subito il fatidico nome di Botany Bay. Con i colori della nostalgia ne celebrò il suolo fertile, gli abitanti pacifici, il clima ideale.

La sua raccomandazione ebbe enormi conseguenze e portò alla trasformazione di un intero continente in una prigione a cielo aperto, dove nei decenni seguenti 160.000 persone furono deportate, lasciando in eredità agli australiani un ingiustificato sentimento di vergogna per il proprio passato.

Anche gli aborigeni avrebbero rimpianto quell’indicazione. I bianchi, dei quali sino ad allora ignoravano del tutto l’esistenza, ai loro occhi dovettero sembrare alieni sbarcati da un altro pianeta. Dopo la rottura del diaframma, e l’uscita dall’isolamento, dinanzi ai primi abitanti dell’Australia si aprì un tragico destino di sradicamento, discriminazione e alcolismo, che solo negli ultimi anni si è cercato di alleviare.

Nello spazio di un mattino un intero continente passò dalla preistoria all’età contemporanea e la storia del mondo divenne allora finalmente globale. E tutto questo per il ricordo di quella remota baia fiorita, che Joseph Banks aveva intravisto nel tardo autunno australe.

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