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I depositi bancari avranno una data di scadenza?

di Sergio Rossi

  • 26 January 2015, 12:20
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Plusvalore 26.01.2015, 13:20

Giovedì scorso è entrata in vigore la decisione storica della Banca nazionale svizzera di prelevare un tasso di interesse negativo su una parte consistente degli averi che le banche (e altri attori nei mercati finanziari) hanno nei loro “conti giro” presso la banca centrale. Questa misura è stata decisa per deprezzare il saggio di cambio del franco svizzero rispetto all’euro, molto sopravvalutato dopo l’abbandono della soglia minima di cambio annunciato il 15 gennaio. Dato che le banche e gli altri operatori finanziari devono ormai pagare una commissione (dello 0,75 percento annuo) sui loro depositi presso la banca centrale che superano un certo importo (fissato, per ora, ad almeno 10 milioni di franchi per ciascun istituto di credito), la BNS spera con ciò di riuscire a scoraggiare gli acquisti di franchi svizzeri nel mercato dei cambi, allo scopo di evitare di dover acquistare decine di miliardi di euro per scongiurare una crisi occupazionale in Svizzera.

La Banca nazionale svizzera ha già annunciato che è pronta ad aumentare il tasso di interesse esatto alle sue controparti sui loro averi presso di lei, e a estendere questo prelevamento alla totalità dei depositi in banca centrale, se il saggio di cambio fosse a un livello tale da pregiudicare la stabilità dei prezzi al consumo.

In realtà, i saggi di cambio dipendono dalle forze che operano nei mercati valutari più che dagli interventi o dalle dichiarazioni di intenti delle banche centrali. Anche se una banca centrale può acquistare in misura illimitata delle monete straniere, giacché non esiste alcun limite di ordine tecnico per l’emissione di moneta scritturale, da un punto di vista pratico la Banca nazionale svizzera deve limitare i propri acquisti di euro, per evitare di aumentare ulteriormente la liquidità in franchi di cui si possono prevalere le banche per espandere maggiormente i loro prestiti ipotecari nel mercato immobiliare, già ampiamente surriscaldato in Svizzera.

Anche se non lo ammetteranno mai, i dirigenti della Banca nazionale svizzera hanno ormai esaurito gli strumenti a loro disposizione per influenzare il saggio di cambio. È pur vero che negli Stati Uniti un economista influente ha proposto di introdurre una “data di scadenza” per i depositi bancari, per invogliare i depositanti a spendere i loro averi e sostenere così l’economia statunitense. Si potrebbe pensare di fare una cosa simile con gli averi delle banche nei loro “conti giro”, scoraggiando così l’acquisto di franchi.

Tuttavia, dato che la moneta non è una merce, si dovrebbe rendere illegale l’acquisto di valuta straniera da parte degli attori finanziari, attuando nel contempo una riforma strutturale del regime monetario internazionale per evitare di continuare a usare delle monete nazionali come se fossero delle merci qualsiasi. Invece di proporre una “data di scadenza” per i depositi bancari, gli economisti dovrebbero dunque abbandonare il pensiero dominante, ormai scaduto a causa del fallimento del dogma neoliberale.

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