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Il Renmimbi soppianterà il dollaro americano?

di Pietro Veglio

  • 17 dicembre 2014, 13:20
Ky_yuan e dollari.JPG

Yuan (o Renminbi) e Dollari

  • Keystone

Plusvalore 17.12.14

Plusvalore 17.12.2014, 13:20

Il predominio del dollaro americano sui mercati finanziari internazionali è destinato a durare o, prima o poi, verrà sostituito, almeno parzialmente, dal renmimbi cinese? Domanda di non facile risposta perché nella finanza internazionale la retorica non è buona consigliera, il dollaro rimane ancora la valuta predominante e l’impatto durevole dei cambiamenti geo-economici sui mercati finanziari globali dipende da molteplici fattori esogeni.

Intanto alcuni dati recenti del Financial Times relativi alla Cina permettono di analizzare tre importanti processi di cambiamento interdipendenti gli uni dagli altri. Il primo è la diminuzione relativa del grado di dipendenza dall’acquisto di buoni del Tesoro americano, uno dei pilastri della strategia cinese di investimento delle proprie ingenti riserve valutarie. Il secondo corrisponde alla creazione di tre nuove istituzioni internazionali per il finanziamento di investimenti e infrastrutture all’estero, in collaborazione almeno parziale con gli altri paesi BRICS (Brasile, Russia, India e Sud Africa). Ed il terzo è legato alla promozione del renmimbi come valuta internazionale con l’obiettivo di creare uno spazio proprio di manovra nell’ambito di un sistema monetario internazionale ancora dominato dal dollaro americano.

Primo: La Cina dispone di riserve valutarie ingentissime equivalenti a US$ 4`000 miliardi. Di queste, US$ 1`270 miliardi sono costituite da buoni del Tesoro americano. Dopo la crisi finanziaria del 2008 la Cina non acquista piu’ massicciamente tali buoni. Anche se volesse farlo incontrerebbe delle difficoltà in quanto la propria bilancia dei pagamenti – complice l’aumento dei viaggio all’estero dei propri cittadini e la lievitazione delle importazioni di beni e servizi – non sarà piu’ eccedentaria come nel recente passato.

Secondo: Le tre nuove istituzioni finanziarie internazionali create dalla Cina sono la banca BRICS di sviluppo economico con sede a Shanghai; la banca asiatica di investimento nell’infrastruttura; e il Fondo per la via della seta. Ognuna di queste istituzioni utilizzerà una parte importante delle riserve valutarie cinesi. E contribuirà a realizzare il “sogno cinese” di riconquistare lo status che il paese ebbe durante il passato. Finanziando strade, ferrovie, porti e altre opere di ingegneria la Cina rinsalda le relazioni politico-economiche con i paesi asiatici. Nel contempo le nuove infrastrutture beneficeranno le imprese cinesi di costruzione e di fornitura di impianti grazie all’accesso facilitato alle fonti di finanziamento controllate dalla Cina.

Terzo: la promozione del Renminbi come valuta internazionale è iniziata dopo la crisi finanziaria del 2008. Il governo cinese prese coscienza del troppo elevato grado di dipendenza dalla congiuntura dell’economia americana. E dell’imperativo di svincolare il piu’ possibile la propria economia dalla politica economica e monetaria statunitense. I progressi sono stati notevoli: 22% del commercio estero cinese è oggi svolto in renmimbi che è ormai la 7ma valuta maggiormente utilizzata nel commercio internazionale.

Internazionalizzazione inevitabile del renmimbi e tramonto progressivo del dollaro? Molto probabile è la convivenza delle due valute internazionali. Il predominio del renmimbi è possibile ma con un orizzonte temporale non prevedibile.

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