Plusvalore

Una prospettiva diversa sui barconi

di Giovanni Barone Adesi

  • 25 maggio 2015, 14:20
ky_sbarchi_Sicilia

Sbarchi a Siracusa

  • Keystone

Plusvalore 25.05.15

Plusvalore 25.05.2015, 14:20

L’Europa è sempre più divisa tra i sostenitori dell’accoglienza per tutti coloro che traversano il Mediterraneo sui barconi dal Nord Africa e i sostenitori del respingimento di tutti gli immigrati illegali. Anche la decisione della Commissione Europea a favore di un’accoglienza limitata, invece di sedare le polemiche, ha rafforzato l’opposizione all’accoglienza.

Come sempre quando le ideologie prevalgono, la prima vittima è la realtà. Non ho avuto la fortuna di leggere su nessun mezzo d’informazione europeo un’analisi razionale della situazione, ma ho potuto seguire un’inchiesta in merito apparsa sulla stampa americana, che segue il problema più freddamente, non essendo l’America coinvolta direttamente nell’accoglienza di queste persone.

I giornalisti americani riportano che circa il 45% dei migranti sono siriani o eritrei. I primi fuggono dalla guerra, i secondi da una dittatura feroce. Entrambi i gruppi hanno ottimi argomenti legali per chiedere lo status di rifugiato fino a quando la situazione nei loro paesi migliorerà.

Il restante gruppo, cioè la maggioranza dei rifugiati, è composto quasi esclusivamente da lavoratori africani che avevano raggiunto un discreto benessere economico in Libia sotto il regime del Colonnello Gheddafi. Adesso la loro posizione è insicura. Non solo hanno perso il lavoro, ma sono taglieggiati dalle varie milizie che cercano di rubare i loro risparmi. Per loro tornare a casa è problematico. Molti dei loro paesi non hanno un sistema bancario che permetta trasferimenti dei loro risparmi. Attraversare il Sahara con i soldi in contanti è anche molto pericoloso. Così, in mancanza di altre alternative, accettano le offerte degli scafisti e scappano verso l’Europa.

Se l’analisi riportata è corretta, la maggioranza delle persone che arrivano sui barconi non hanno bisogno di permessi di soggiorno, ma di aiuto per tornare in modo sicuro nei loro paesi, ancora meglio evitando di ricorrere agli scafisti se possibile. Organizzare questa operazione direttamente dalla Libia richiede certamente un intervento militare limitato, pur sempre costoso, ma a mio parere preferibile allo sterile dibattito che sta lacerando l’Europa.

Ti potrebbe interessare