Rete Tre

La paura di vivere

di Pablo Creti

  • 15 luglio 2016, 12:45
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Ho paura di morire. È una frase che tutti in un qualche modo abbiamo pensato. È innata, la morte come contrapposizione alla cosa più meravigliosa che possediamo: la vita.

Oggi però in tutti noi si è insinuata una devastante contraddizione: alla paura di morire oggi non si accompagna più la gioia di vivere. No, oggi più che mai la paura di morire respira insieme alla paura di vivere.

La paura è il nutrimento principale dell'odio. L'odio quello della paura.

È successo ancora e poi è successo ancora e poi è successo ancora. Il mondo si risveglia un'altra volta con la spiazzante consapevolezza che il terrore è dannatamente vicino a noi. Alle persone che amiamo. Alle nostre abitudini.

Turchia, Baghdad, Bangladesh e ancora Francia. Poche settimane, pochi giorni, tante e troppe vittime di una guerra che non ha confini e che sta erodendo il nostro vivere quotidiano, il nostro bisogno di sentirci al riparo.

Ma non siamo gli unici, questo è giusto e doveroso sottolinearlo. È il mondo intero che in questo momento non è più casa "nostra", casa di nessuno. È una terra di disperazione, di rivendicazioni, di terrore e paura.

Lo si sente sempre più spesso purtroppo: "Uccidi prima di essere ucciso". Ma siamo arrivati davvero a questo? È questa la strada che la storia del mondo ci ha messo davanti? E la domanda più importante: è vita questa?

Certo, come si fa oggi a dirci che bisogna andare avanti, che bisogna guardare oltre, che bisogna stringersi attorno al dolore e provare a continuare a immaginare un futuro dovuto a tutti i bambini che oggi si chiedono spauriti perché gli adulti siano così cattivi tra di loro?

Io non lo so, non ho risposte, anche se vorrei tanto poter rassicurare quel bambino e dirgli con un sorriso che "tutto andrà bene".

Che tutto andrà bene...

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