L'HIV continua a mietere vittime
Modem

AIDS: una malattia dimenticata?

La Svizzera ai primi posti in Europa per contagi

  • keystone
  • 1.12.2015
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Come ogni anno il primo dicembre si celebra la Giornata mondiale contro l'Aids. Se l’infezione da HIV da diversi non è più sinonimo di minaccia mortale, ciò non di meno rimane una malattia cronica grave che in Svizzera non dà tregua. La Confederazione è uno dei paesi d'Europa occidentale più colpiti dal virus con circa 25'000 sieropositivi mentre ogni anno grosso modo 600 persone contraggono l'HIV.

Fortunatamente dall’avvento delle tri terapie le persone sieropositive possono avere una vita sessuale felice e diventare genitori praticamente senza problemi sottolinea l'Aiuto Aids Svizzero (AAS) ma non per questo sono cessate stigmatizzazioni e discriminazioni.

Oggi nel mondo ben 37 milioni di persone convivono con il virus e globalmente i nuovi casi sono diminuiti del 35% dall'anno 2000, ma continuano ad aumentare in Europa orientale, Medio Oriente, Africa del Nord e Asia centrale. In particolare in Africa l'Aids è diventata la prima causa di morte tra gli adolescenti (26 nuovi contagi ogni ora).

Se in Svizzera i progressi della medicina hanno portato ad un calo del numero complessivo dei decessi (meno di 10 casi l'anno), nelle regioni più povere del mondo però l’Aids costituisce ancora un'epidemia incontrollata.

Sul tema a Modem intervengono:

Dr. Enos Bernasconi, vice-primario di medicina e responsabile malattie infettive all’ospedale Civico di Lugano;

Vittorio Degli Antoni, Coordinatore dell’associazione Zona protetta (Lugano)

Dr. Gladys Martinetti, Direttrice del Laboratorio di Microbiologia cantonale (TI) e membro della commissione federale per la salute sessuale.

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