Per i lavoratori over 50 rimanere nel mondo del lavoro non è una faccenda scontata: se in Svizzera il tasso di disoccupazione di questa categoria si attesta attorno al 2,8% (secondo i criteri nazionali) il problema principale dei senior è la disoccupazione di lunga durata dove rappresentano ben il 26,8%.
Di fronte a questa problematica la politica si è mossa e a Berna si è tenuta la terza edizione della conferenza nazionale dedicata al tema dei lavoratori in età avanzata. Oltre al capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) Johann Schneider-Ammann vi hanno partecipato rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni, dell'Unione svizzera degli imprenditori (USI), dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), dell'Unione sindacale svizzera (USS) e di Travail.Suisse.
Al termine dei lavori non è stata adottata nessuna misura vincolante ma i partecipanti si sono trovati d’accordo nell’affermare che i lavoratori anziani non devono più essere discriminati nella ricerca di lavoro e nell'assunzione. Confederazione, Cantoni e mondo sindacale vogliono puntare sulla formazione continua e sull'obbligo di segnalazione dei posti vacanti. Una procedura di consultazione dovrebbe tenersi ancora quest'anno, ha riferito il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, mentre il vincolo dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2018. Basterà?
A Modem intervengono:
Vania Alleva, presidente del Sindacato UNIA;
Furio Bednarz; capo ufficio della formazione continua e dell’innovazione in Ticino;
Stéphane Pellegrini, presidente dell’Associazione ticinese HR;
Marco Taddei, membro di direzione dell’Unione Svizzera degli imprenditori.
Replica su Rete Due alle 19.30
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