La sede del Governo cantonale, nella capitale Sion
Modem

L’urna bacata

I sospetti di frodi elettorali in Vallese lasciano il mondo politico in acque agitate

  • keystone
  • 28.03.2017
  • 35 min
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In Vallese, le presunte frodi che hanno segnato le recenti elezioni cantonali sono giudicate gravi, ma non abbastanza per fermare la vita politica. Nella prima seduta della legislatura il Gran Consiglio ha nettamente respinto una mozione con cui l’UDC chiedeva di rinviare l’insediamento del nuovo governo. Per il partito del grande perdente del voto (il ministro “bocciato” Oskar Freysinger) le irregolarità venute alla luce a Briga, Naters e Visp privano il nuovo governo di legittimità. Per gli altri partiti, restare nel vuoto politico in attesa dei risultati dell’inchiesta penale sarebbe una scelta sbagliata.

La politica va quindi avanti, ma quella sessantina di possibili frodi su cui dovrà indagare il pubblico ministero la lasciano in acque agitate. Verosimilmente non sono sufficienti per aver determinato l’esito della contesa, ma non sono neanche poche. E non è detto che non ce ne siano altre.

Nei tre comuni, che hanno sporto denuncia penale contro ignoti, lo scenario è lo stesso: i registri indicano il voto di cittadini che si lamentano invece di non aver mai ricevuto il materiale di voto. Che cosa è successo e come è potuto accadere? Quanto è affidabile il sistema elettorale svizzero e in particolare il voto per corrispondenza? La politica vallesana ha fatto bene e non “fermare la macchina” nell’attesa di saperne di più? E quanto sarà affidabile il sistema di voto elettronico che si sta sempre più diffondendo?

Ne discutiamo a Modem con:
Gianpiero Gianella, ex Cancelliere di stato ticinese
Gilles Berreau, giornalista a le Nouvelliste
Daniel Bochsler, politologo, ricercatore e docente Università di Zurigo e Copenhagen

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