L'ingresso della moschea An-Nur (in arabo, la luce)
Modem

Moschee, quale controllo?

Quella di Winterthur, dopo l’operazione di polizia, per ora resta chiusa

  • keystone
  • 4.11.2016
  • 38 min
Disponibile su
Scarica

"Uccidere i musulmani che non partecipano alla preghiera comune". Questa l'incitazione alla violenza, che ha portato all'operazione di polizia nella moschea An'Nur di Winterthur. La stessa moschea dove, negli ultimi anni, si sarebbe radicalizzata una decina di giovani, poi partiti per combattere tra le file del sedicente Stato islamico, in Siria. Quattro le persone fermate: l'imam -un giovane etiope arrivato da poco, che avrebbe pronunciato le parole incriminate- e tre altre persone.

Secondo alcuni esperti le autorità avrebbero dovuto osservare più attentamente la situazione e agire prima. Altri chiedono la chiusura della moschea, così da dare un messaggio chiaro ai predicatori radicali. Ma è la mossa giusta? Oppure è meglio tenere aperti questi luoghi di culto per poterli controllare meglio? E chi deve controllarli?

Ne discutiamo con Miryam Eser Davolio, docente e ricercatrice presso l’Università per le scienze applicate di Zurigo, specialista di radicalizzazione jihadista; Slaheddine Gasmi, Presidente della Lega dei Musulmani in Ticino e il Consigliere di Stato Norman Gobbi. Replica su Rete Due alle 19.30

Scopri la serie