New Articles

Bruno Manser, Laki Penan

In difesa delle foreste

  • Bruno Manser Fonds - Byline: Heiner Schmitt
  • 28.05.2017
  • 14:10

Nato a Basilea nel 1954, studi liceali in tasca, Bruno Manser ha vissuto per sei anni con una tribù del Borneo, i Penan, diventando un infaticabile difensore delle foreste vergini e dei diritti di chi le abita. Uomo con animo d'esploratore e una spiccata sensibilità per l'ambiente, dagli anni 90 circa è un simbolo: quello della lotta alla deforestazione senza limiti nelle lontane terre tropicali asiatiche.

Manser con Along Sega nel Sarawak, 1999

Manser con Along Sega nel Sarawak, 1999

  • Bruno Manser Fonds - Byline: Erik Pauser

Dai Penan

Nelle Alpi svizzere impara i rudimenti per condurre un'esistenza quasi autarchica, è per anni alpigiano e pastore di pecore. In biblioteca, a Basilea, si mette alla ricerca di un popolo capace di vivere in modo autosufficiente, isolato dai fenomeni della civilizzazione. E' così che scopre i Penan, una tribù indigena del Borneo malese, una tribù nomade, abitante della foresta vergine profonda. A lei si unisce nel 1984 adattandosi ai ritmi e alle usanze degli indigeni: nella giungla resterà fino al 1990.

Gallery

L’impegno

Minacciato dalle autorità locali per le azioni di protesta che organizza contro il disboscamento, Manser rientra in Svizzera, tornando però clandestinamente spesso sull'isola dell'est asiatico, da quella che considera la sua seconda famiglia. Inizia un periodo di impegno politico a favore dei diritti dei popoli indigeni minacciati. Nel 1993 Manser inizia uno sciopero della fame a Berna, sulla Piazza Federale e si batte per una dichiarazione di provenienza del legno di importazione. Un obiettivo, quest'ultimo, raggiunto in Svizzera nel 2012. Dodici anni dopo la sua scomparsa. Nel 2000, infatti, Bruno Manser non da più notizie di sè, dopo un ennesimo viaggio nella regione. Nel 2005 le autorità basilesi ufficializzano la sua scomparsa e la sua probabile morte.