Papà senzatetto

Sono gli invisibili, sono quelli che per difficoltà economiche finiscono in mezzo alla strada senza più un alloggio, senza più un tetto sotto il quale rifugiarsi. Quattro su cinque di questi sono dei papà, una nuova categoria di "senzatetto" sempre più presente nell'universo del disagio economico e sociale. La maggior parte di essi dorme in macchina, i più fortunati presso qualche amico generoso oppure in strutture d'accoglienza. Come quella che da poco più di un anno è stata costituita a Como.

È l'associazione "La Rinascita": si occupa di quei "papà" rimasti soli, senza lavoro e senza più poter vedere i propri figli. Le cause di una situazione che spesso è riconducibile a un divorzio o a una separazione, alla perdita del lavoro e al conseguente tracollo di un progetto famigliare. Il vero dramma è quando di mezzo ci sono dei figli: non di rado la moglie impedisce al padre di vederli finché non riuscirà a far fronte al mantenimento stabilito dalla legge. In molti casi, per riuscire a provvedere (spesso malamente) ai bisogni economici della famiglia e dei figli, questi papà non riescono ad esercitare il ruolo paterno che necessità il bambino. Proprio per questo "La Rinascita" è stata ideata per poter permettere di accogliere anche i figli in visita. Giorgio Thoeni l'ha visitata raccogliendo le storie di tre "papà senzatetto", quella di Lucio, quella di Giampaolo e quella di Gianmario Pagani, ideatore dell'associazione.