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Incontro con Francesco Piccolo, vincitore del Premio Strega 2014

di Rossana Maspero

Francesco Piccolo


Incontro con Francesco Piccolo vincitore del Premio Strega 2014, Sinceramente, 15.07.14

Sinceramente 10.07.2014, 09:00

La scrittura lieve, da Virzì a Moretti passando per San Remo.

Francesco Piccolo è scrittore e sceneggiatore di fama. Tra i film a cui ha partecipato Agata e la tempesta e Giorni e nuvole di Silvio Soldini, My name is Tanino, La prima cosa bella e il più recente Il capitale umano di Paolo Virzì, ma poi ancora Il caimano, Habemus Papam, di Nanni Moretti. In televisione collabora come autore a trasmissioni di successo con Fabio Fazio, non da ultimo il festival di San Remo dell’anno scorso e di quest’anno!

Tra i libri ricordiamo Il tempo imperfetto, Allegro occidentale, L’Italia spensierat, Momenti di trascurabile felicità, ed è ora in libreria con Il desiderio di essere come Tutti, Einaudi: un libro importante che molto fa parlare di se perché riunisce in 260 pagine la sua storia di 50enne nato e cresciuto in Italia e la storia di Tutti, appunto!
In Il desiderio di essere come Tutti Francesco Piccolo narra in prima persona di se e dell'Italia degli ultimi cinquant'anni attraverso eventi significativi per tutti e che hanno trasformato la contemporaneità connettendo il singolare al plurale.

Tutto inizia nel 1973, quando il protagonista ha 9 anni e scopre di far parte di un mondo più vasto di quello familiare intuendo per la prima volta che ci si relazione con qualcosa di più vasto che filtra anche attraverso i giornali: e noi lettori assistiamo alla sua ricerca di un posto nel mondo che passa dal il contrasto col padre, che non lo tollera comunista, dagli anni del liceo e l’accettazione dei«compagni» del Movimento, che a loro volta lo vedono borghese, al bisogno poi di omologarsi ai gusti degli altri, alla ricerca di ciò che è divertimento, alla fase del desiderio di stare solo e riconoscersi nel pianto per la morte di Enrico Berlinguer; su su fino al 1994 e all’ arrivo di Berlusconi al potere.
Il romanzo è un resoconto che trasuda riflessioni tratte dalla vita e dal quotidiano: passa dal raccontare una storia, alla riflessione, al pensiero, alla componente saggistica. Un autoritratto politico, ed esistenziale insieme, un'autobiografia della sinistra non solo italiana.

Insomma quello che accade fuori quando ne prendiamo atto ci cambia, ci costruisce in un senso o in un altro! In questo senso è anche un romanzo di formazione che insegna ad ognuno a ridere ognuno di se stesso,a prendersi così sul serio da sapere ridere di se!
Questo è libro che racconta l’appartenenza, non solo ad una posizione politica, ad una visione del mondo o ad un gruppo, ma soprattutto racconta necessità di stare invece dentro a quel “Tutti” evocato da titolo: sentirsi partecipi e parte di un tutto da condividere.