Nuovo appuntamento con FaceOff, nel quale Angelo Renzetti si confida con Nicolò Casolini su vita privata e la passione che lo lega al calcio. Il presidente del Lugano ammette di essere una persona diversa rispetto a qualche mese addietro. "C'è una serenità che mi viene dal fatto di avere lavorato bene e di avere delle persone che mi aiutano e delle quali posso fidarmi".
Per quanto riguarda la vita privata, il dirigente si definisce "Un padre un po' disattento per certi versi, ma sempre presente in caso di bisogno. Nel corteggiamento sono stato un po' 'bastardino', perché quando voglio qualcosa faccio di tutto, poi una volta ottenuta mi spengo un po'".
Ma come fa Renzetti a tenere in vita così bene il Lugano tutto da solo? "È un sacrificio, perché si hanno molte pressioni, c'è tanta spesa, però è una passione. La passione ti porta a fare dei sacrifici e a volte non ci si accorge di andare troppo in là. E mi riferisco a problemi di salute e cose simili. Ho iniziato con circospezione, detenendo il 20% della società con Preziosi. Il momento più difficile è stato quando ho preso in mano le cose sa solo, ma cammin facendo, come mi capita in tutti gli ambiti della mia vita, ho imparato dalle situazioni cercando di crescere e di metterci del mio".
"In questo momento, in cui ho delle offerte per l'acquisto del Lugano, non me la sento di vendere. Non sono convinto, perché mi trovo sempre meglio"
Angelo Renzetti
"A me piacerebbe stare tutto il giorno al campo. Ho una passione sfrenata, farei un loft sopra la tribuna. Mi piace interagire con i ragazzi, con l'allenatore, con la gente, con gli appassionati, con i tifosi. È molto arricchente e mi dà tanto, quindi questi sacrifici li faccio anche perché ho questa possibilità".
Angelo Renzetti
RSI FaceOff 17.03.2017, 17:00
