Hockey

Cereda si racconta, da McCourt a Trump

Botta e risposta con il giovane tecnico dei Ticino Rockets

  • 20 febbraio 2017, 19:25
  • 8 giugno 2023, 04:26
Luca Cereda

Appena conclusa la sua prima stagione da head coach in Lega Nazionale

  • Keystone

La stagione è finita per Luca Cereda, allenatore dei Ticino Rockets, e allora si può approfittare per tirare un attimo il fiato e fare il punto della situazione. L'ex giocatore dell'Ambrì si è dunque sottoposto ad un "botta e risposta" con il collega di Rete Uno Sport Paolo Laurenti. Un'intervista dalla quale sono emerse le passioni, gli interessi, gli ideali. "Il pregio dei ticinesi è quello di saper vivere in modo sereno - racconta Cereda - Anche noi abbiamo i nostri problemi ma rispetto ad altri posti al mondo siamo fortunati. Un difetto? Siamo un po' chiusi, pessimisti verso il resto della Svizzera. Pensiamo che tutti ce l'hanno con noi, piuttosto che 'venderci' meglio".

"Il mio idolo? Da piccolo Dale McCourt, poi crescendo Sergej Fedorov"

Luca Cereda

"Non sono una persona che si emoziona tanto - dice ancora il coach dei Ticino Rockets - Anche se sono arrivato vicino alle lacrime con la vittoria di Roger Federer agli ultimi Australian Open". E uscendo dalle questione sportive ci confida: "Mi affascinano molto le dinamiche di comunicazione di Donald Trump, riesce ad anticipare sempre qualsiasi giornalista o avversario. Il mio motto è 'go hard or go home', ovvero lavora duro e dai sempre il tuo massimo".

Il botta e risposta con Luca Cereda (Rete Uno Sport 20.02.2017, 17h30)

RSI Hockey 20.02.2017, 19:01

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