Hockey

Fischer e il paradosso di una Nazionale che marcia sul posto

Squadra a cui manca qualcosa oppure aspettative troppo elevate?

  • 8 maggio, 09:56
  • 8 maggio, 16:05
Fischer

Dal 2016 alla guida della Nazionale

  • Keystone

Patrick Fischer si appresta a iniziare il suo ottavo Mondiale da allenatore della Nazionale rossocrociata. Un’avventura lunga e con tanti alti e bassi, arrivati soprattutto nell’ultimo annus horribilis. L’eliminazione contro la Germania a Riga nella scorsa rassegna iridata ha lasciato strascichi importanti e ha fatto calare più di una nube sulla permanenza del coach sulla panchina elvetica. In questo senso il segnale forte lanciato dalla Federazione, arrivato con il rinnovo dello stesso Fischer, ha rinforzato la fiducia nel 48enne, che ora però deve dimostrare di meritarsela.

Anche perché dopo un inizio in crescendo culminato con la sconfitta in finale ai rigori contro la maledetta Svezia, la sensazione è che questa Nazionale abbia un po’ marciato sul posto. Senza calcolare l’edizione cancellata causa COVID-19, sono quattro le eliminazioni consecutive arrivate ai quarti di finale, due di queste contro la meno quotata Germania. Nel girone ormai la Svizzera raggiunge stabilmente i primi quattro posti, ma manca di personalità nelle sfide secche. La domanda allora sorge spontanea: è Fischer che non riesce a far fare quell’ultimo step alla Nazionale, oppure la finale del 2018 ha messo l’asticella troppo in alto e in realtà le aspettative sono superiori al reale valore della squadra? Una risposta giusta probabilmente non esiste, a decidere sarà il ghiaccio.

EHT, l’intervista a Patrick Fischer (05.05.2024)

RSI Hockey 05.05.2024, 20:27

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