Le premesse – Il weekend prima di questa lunga pausa che precede il gran finale di stagione, aveva ben riassunto limiti e potenziale di un Lugano capace nel giro di 24 ore di prenderne 7 a Zugo e di rifilare poi – giocando con un solo straniero! – un 5-0 alla seconda miglior difesa della Lega. Alti e bassi di rendimento che rimangono la palla al… pattino bianconero. Eppure la classifica rimane apertissima verso l’alto, e il potenziale vale le semifinali.
Il gioco – Finora la necessaria continuità di rendimento il Lugano l’ha avuta solo a livello di portiere ormai titolare, con Manzato al top (o quasi) della carriera. L’assetto difensivo, invece, ha funzionato a corrente alternata da una partita all’altra, e addirittura nel corso della stessa partita, di pari passo con l’incapacità – emersa più volte – di gestire pure i vantaggi. Sul fronte offensivo, oltre ai rientri di Filppula e McLean (o al rendimento, se del caso, di Paakkolanvaara), fondamentale sarà poter contare anche su una seconda e addirittura una terza linea più produttive grazie al crescendo di Brunner e all’innesto di Simek.
La classifica – Visto che gli alti e bassi non sono stati un’esclusiva dell’HCL, il 3o e 4o posto occupati a pari punti da Zugo e Davos a sei giornate dal traguardo della regular season rimangono lì a 2 sole lunghezze. Il primo, irrinunciabile obiettivo stagionale di Fischer e della sua squadra – e relativo vantaggio del fattore-pista nei quarti di finale – resta insomma perfettamente a fuoco.
L’infermeria – Venerdì nel confronto diretto casalingo con il Davos, tornano in formazione capitan Hirschi e McLean, e fanno il loro debutto in maglia bianconera il centro finlandese Paakkolanvaara e il nazionale Simek, arrivato pure lui dalla Finlandia. Sempre assenti per contro Filppula (che ne avrà ancora come minimo per una decina di giorni) e Dal Pian.
(pi.gi.)
Il servizio con Tommi Paakkolanvaara (Sport Non Stop 08.02.2015)
RSI Sport 11.02.2015, 09:19








