hockey - il commento

Il peso della quarta linea e un casco giallo che mette le ali

La convincente vittoria sul Friborgo permette al Lugano di giocare la bella

  • 27 marzo, 08:37
  • 27 marzo, 13:12
Patry e Zanetti

La gioia di Patry e Zanetti dopi il 3-1

  • Ti-Press
Di: Daniela Bleeke

Alzi la mano chi dopo le prime due partite della serie avrebbe scommesso su un suo epilogo in gara-7. Ma il Lugano è vivo più che mai e può continuare a sperare nella prima qualificazione alle semifinali dal 2018. In gara-6 i bianconeri hanno tirato fuori gli artigli riuscendo, anche grazie agli accorgimenti di coach Gianinazzi, a contenere la velocità e la maggior fisicità del Friborgo. Una menzione speciale va alla quarta linea, quella più “leggera” di Zanetti, Canonica e Patry, che ha avuto meno ghiaccio ma quando è stata chiamata in causa ha messo in pista grinta e coraggio, concedendosi pure il lusso di firmare il gol partita con il ginevrino, toccato duro nel primo tempo da un check alle assi e schierato soli 3’37” in totale.

Highlight: il fallo al 5’21” di Jecker su Joly avrebbe potuto costare caro al numero 88 del Lugano, che fortunatamente ha potuto continuare a giocare e lo ha fatto alla grande. Il canadese si è subito “vendicato” trovando l’importantissimo vantaggio iniziale e ha pure sfiorato due volte il raddoppio nell’ultimo minuto del primo tempo. Messo un po’ in ombra dai friborghesi in alcune partite della serie, il fantasista ha dimostrato di esserci, eccome.

Top scorer: Alatalo è il casco giallo che non ti aspetti in casa Lugano, ma al difensore di origini finlandesi la maglia di top scorer sembra aver dato una marcia in più. In quasi 20’ di gioco il 33enne ha offerto una prestazione solida a livello difensivo, rimediando anche ad alcuni errori di un Jesper Peltonen sottotono e riuscendo a festeggiare pure il suo primo gol nei playoff con una staffilata che non ha lasciato scampo a Berra.

Time out: nei primi minuti del terzo tempo Daniel Stricker è costretto a lasciare il ghiaccio e recarsi in infermeria per farsi medicare a causa di una discata al volto. Un déja vu per l’arbitro 48enne, che lo scorso 19 dicembre era stato colpito in modo fortuito dal bastone di Joly rimediando due punti sul mento. Per fortuna in entrambi i casi ha potuto tornare a svolgere il proprio lavoro dopo alcuni minuti, ma chissà se tornerà tanto volentieri a fischiare alla Cornèr Arena.

A tutto Hockey

A tutto Hockey 26.03.2024, 23:35

Il commento di Omar Gargantini (Notiziario 27.03.2024, 09h00)

RSI Hockey 27.03.2024, 08:44

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