Hockey

Ma davvero sarà un Mondiale di alto livello?

Il paragone con l’ultima edizione in termini di giocatori provenienti dalla NHL

  • 10 maggio, 12:21
  • 10 maggio, 12:27
Connor Bedard

Connor Bedard, qui con il rossocrociato Philipp Kurashev, è sicuramente il più atteso

  • Keystone
Di: Ariele Mombelli

“Sarà un Mondiale dal livello più alto rispetto al passato”. Lo si ripete spesso, qui a Praga. Il motivo? L’accordo firmato lo scorso febbraio tra NHL, NHLPA e IIHF, che consentirà ai giocatori del campionato più prestigioso al mondo di prendere parte alle prossime Olimpiadi dopo dodici anni, avrebbe spinto diversi di loro ad accettare (finalmente) di buon grado una chiamata dalla propria Nazionale. Alla base, una semplice questione d’opportunità: quella di sfruttare la vetrina iridata per mettersi in luce in vista della (più) ambita rassegna a cinque cerchi di Milano-Cortina 2026. Ma sarà davvero così?

In attesa di conoscere lo sviluppo dei playoff e di qualche ulteriore ritocco, scorgendo i roster delle varie selezioni (non tutti ancora definitivi, va detto) emerge in effetti una certa differenza con il passato. Rispetto alla scorsa edizione, quella di Riga e Tampere del 2023, al momento i giocatori con almeno una presenza in NHL nella precedente stagione sono passati da 74 a 96. Le Nazionali più rinforzate? Sicuramente Svezia (da 8 a 17 elementi) e Slovacchia (da 3 a 8). Minimo, secondo logica, il cambiamento per Canada e Stati Uniti, che restano le più rappresentate. In calo, invece, la Finlandia, che potrà contare solo su quattro giocatori “nordamericani” (erano 5 nel 2022).

Quantità fa rima con qualità, ma la prima non è necessariamente causa della seconda. La risposta, come sempre, la darà il ghiaccio. Lì dove - questo è certo - potranno esprimere il loro talento alcuni tra i giocatori più forti al mondo. Come il nostro Roman Josi, colui che tra i presenti ha ottenuto più punti durante la regular season in NHL (85), o come l’attesissimo Connor Bedard, prima scelta assoluta dello scorso draft e già capace di lasciare, a 18 anni, un’impronta indelebile alla sua prima stagione con 61 punti (22 gol) in 68 partite. Senza dimenticare elementi del calibro di Mikael Granlund (Finlandia), Victor Hedman (Svezia), Brady Tkachuk (USA), Juraj Slafkowsky (Slovacchia), Ondrej Palat (Cechia) e JJ Peterka (Germania).

Giocatori impiegati almeno una volta nella precedente stagione in NHL
Austria: 1 (2024), 1 (2023)Francia: 1 (2024), 0 (2023)
Canada: 23 (2024), 22 (2023)Germania: 4 (2024), 3 (2023)
Cechia: 8 (2024), 6 (2023)Kazakistan: 0 (2024), 0 (2023)
Danimarca: 1 (2024), 0 (2023)Lettonia: 1 (2024), 1 (2023)
Finlandia: 4 (2024), 5 (2023)Polonia: 0 (2024), 0 (2023)
Gran Bretagna: 0 (2024), 0 (2023)Slovacchia: 8 (2024), 3 (2023)
Norvegia: 1 (2024), 0 (2023)Svezia: 17 (2024), 8 (2023)
Svizzera: 6 (2024), 5 (2023)USA: 22 (2024), 19 (2023).

Legato a Rete Uno Sport del 10.05.2024, 12h30

Mondiali, il servizio di lancio con Roman Josi (Telegiornale 09.05.2024, 20h00)

RSI Hockey 09.05.2024, 21:13

Mondiali, l’intervista a Patrick Fischer (Info Notte Sport 09.05.2024)

RSI Hockey 09.05.2024, 21:47

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