di Marcello Ierace
Se c’è una cosa su cui non vi sono dubbi, è che chi ha messo due soldi sul tennis (sponsor, televisioni, organizzatori e compagnia cantante, e contante) in questo 2017 sta davvero tirando un bel sospiro di sollievo. Perché i duelli sono l’indispensabile linfa vitale dello sport. Se poi questo dualismo è accentuato, caricaturizzato, tanto meglio. E se c’è un duello che fa davvero vibrare, che fa stare gli appassionati col fiato sospeso, è proprio quello tra Federer e Nadal.
Destro-mancino, sorridente-serioso, tecnica-fisico, erba-terra, Wimbledon-Roland Garros. Due campioni, due personaggi estremamente diversi, ma che assolutamente hanno bisogno uno dell’altro per far accrescere la propria epica. Negli anni del dominio di Djokovic, col renano e il maiorchino in calo, lo spettacolo del tennis era innegabilmente calato. E, appunto, quei famosi signori che su questo sport ci hanno investito iniziavano a tremare. Perché il Djoker ci prova a fare il simpatico, però, diciamolo, è un’altra cosa. Murray, poi, nemmeno ci prova. Sono bravi, son due fenomeni, ma quando bevi Barolo è dura passare al Barbera. Anche se il Barbera ti piace. Ma il palato si abitua in fretta all’eccellenza. E anche se lo spettacolo ti gusta, ti manca sempre qualcosa. L’emozione.
Roger e Rafa ci hanno regalato le pagine più incredibili del tennis dell’ultimo decennio abbondante. Una prima finale, guarda caso, proprio a Key Biscayne nel 2005: cinque set e vittoria del renano. Poi le rivincite (con gli interessi) dell’iberico sulla terra rossa, con Federer che sempre più a fatica difendeva il suo bel giardino londinese. Fino a quel dolorosissimo – per noi – 2008: cinque ore di battaglia nell’All England Lawn Tennis and Croquet Club e le certezze di una vita che ti vengono a mancare. Nadal può battere Federer anche a Wimbledon. E ancora altre sconfitte, fino alla gloriosa rinascita a Melbourne un paio di mesi fa, e ora, a dodici anni di distanza, rieccoli, uno di fronte all’altro, sempre a Miami.
La storia continua, anche se non sappiamo per quanto. E forse, proprio per questo, cerchiamo di godercela tutta, fino in fondo, ogni attimo. Sotto sotto speriamo che questi due non proprio imberbi vadano avanti per sempre, insieme. Perché chi ama davvero Federer non può (quantomeno) apprezzare Nadal, e viceversa. E una cosa è certa: ci mancheranno maledettamente.
Miami, il servizio su Federer - Kyrgios (Telegiornale 01.04.2017, 12h30)
RSI Sport 01.04.2017, 12:55
Australian Open, highlights della finale Federer - Nadal (29.01.2017)
RSI Sport 29.01.2017, 13:46