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Natura
Terra
Madagascar - Luci e ombre di un mondo che scompare
27 min
Terra
Giappone
L’esploratore del gusto
27 min
Terra
Irlanda
L’esploratore del gusto
26 min
Il giardino di Albert
Il lento ritorno della lince
Oggi il giardino di Albert segue le tracce della lince, l'unico grande felino d'Europa. Nella prima parte della puntata, il filmato si interroga su come gli animali e l'uomo possano condividere il loro spazio vitale. Lo fa insieme a Lorane e Gilles che con un piccolo team fanno vivere il centro Athéna, una ONG per il recupero della fauna. La struttura si trova nel Dipartimento francese del Giura, non lontano dai confini svizzeri, da dove qualche anno fa sono arrivate le linci. La lince è sempre in pericolo di estinzione, fatica a riconquistare il territorio che fu dei suoi antenati, minacciata dal bracconaggio, dalle strade (con la loro micidiale, per le linci, circolazione d'auto) e dalla frammentazione del suo habitat. Uno dei principali successi dell'ONG francese di Lorane e Gilles è la creazione di un rifugio dove raccogliere gli orfani rimasti soli quando la madre è stata uccisa accidentalmente o intenzionalmente. Ouhna è l'ultimo cucciolo di lince approdato al centro, e gli studiosi stanno cercando di affidarla alle cure della lince Viry, una sorta di "madre surrogata" per linci orfane, prima di rimettere Ouhna in libertà nel suo ambiente naturale. Nella seconda parte della puntata, è Christian Bernasconi a seguire di persona il biologo Federico Tettamanti su un suo terreno di studio in Valle Maggia dove qualche mese fa ebbe l'occasione di immortalare una lince in transito con una fototrappola destinata al monitoraggio di altre specie animali... È l'occasione ideale per sentire dal biologo gli ultimi aggiornamenti sulla presenza della lince nel nostro Paese e in particolare nella Svizzera italiana.
55 min
Terra
Colombia
Gli aerei alla fine del mondo
53 min
Il giardino di Albert
Attraversamenti selvaggi e mobilità animale
Cervi, caprioli e cinghiali compaiono improvvisamente sulla strada, rospi vagano sull'asfalto e finiscono schiacciati dalle auto, insetti si spiaccicano sui parabrezza. Molte specie animali attraversano le nostre strade lungo le loro rotte migratorie o semplicemente in occasione dei loro spostamenti quotidiani, causando spesso collisioni mortali per loro, ma a volte anche per conducenti e passeggeri: nella sola Germania, migliaia di persone rimangono ferite ogni anno, e fino a venti automobilisti perdono la vita a causa di incidenti con animali selvatici. In Svizzera, ogni anno, mediamente più di 100 persone rimangono ferite in incidenti che coinvolgono la fauna selvatica e sono decine i milioni di franchi di danno provocati da questi incidenti. La nostra rete stradale minaccia la sopravvivenza della fauna selvatica. Perché le vie di comunicazione non solo uccidono, ma tagliano e isolano gli habitat degli animali - e questo isolamento può causare un impoverimento genetico. Esistono soluzioni a questi problemi? Pianificatori stradali e conservatori della natura cercano in tutti i modi di ridurre al minimo le vittime (animali e umane) e si sforzano di riconnettere gli habitat disgiunti, creando "cavalcavia verdi" e tunnel per rospi, ma anche ponti speciali per pipistrelli, passerelle per lontre, e radar per ungulati. Questo documentario naturalistico si addentra nei meandri di una nuova branca scientifica: l'ecologia stradale. Il filmato mostra i successi e i fallimenti di varie misure ideate per garantire che gli animali selvatici possano attraversare le strade in sicurezza. Videotrappole e mesi di paziente osservazione rivelano sorprendenti immagini del comportamento degli animali selvatici sui nastri d'asfalto. L'esempio della volpe al Parco Nazionale svizzero, poi, illustra i lunghi tragitti, costellati da pericolosi attraversamenti, che questi animali devono percorrere per poter vivere e riprodursi. Divertente ed emozionante, questa puntata del giardino di Albert svela un problema nascosto e spesso negletto del nostro ambiente.
55 min
Terra
Ria Formosa
Il mutevole estuario del Portogallo Documentario di Pietro Pellizzieri
45 min
Il giardino di Albert
Sua maestà il muschio
Non ha radici, né semi, né fiori, eppure il muschio - ma sarebbe meglio dire i muschi, poiché ne esistono ben 25'000 specie diverse - possiede enormi capacità di sopravvivenza, grazie alla sospensione per lunghi periodi della propria attività biologica. Oggi i ricercatori stanno studiando l'eccezionale resistenza di questi organismi arcaici e il nostro Christian Bernasconi - navigato biologo - ha deciso di accompagnarvi in un itinerario pieno di scoperte e di meraviglia, mostrandovi ad esempio come alcuni ecologisti britannici abbiano persino resuscitato un muschio "zombie" rimasto intrappolato nel permafrost per 1'500 anni. Spesso associati all'idea di decadenza e poco graditi in Europa, in Giappone i muschi sono invece trattati come semidei e chiamati con nomi poetici. Le briofite - questo il nome scientifico dei muschi - ospitano veri e propri ecosistemi, e sono in grado di crescere in paesaggi estremamente inospitali. In Islanda, per esempio, questi pionieri della vita prosperano sui campi di lava, fertilizzando il terreno a beneficio di fiori e arbusti, e i glaciologi stanno studiando la mobilità di alcune particolari specie: ebbene sì, ci sono muschi che sui ghiacciai si spostano di due centimetri al giorno! In Francia, i biologi sperano di utilizzarli per produrre un erbicida naturale, potenziale sostituto del glifosato. E da qualche anno rivestono un ruolo di primo piano negli studi sulle conseguenze del disastro di Fukushima: i muschi permettono infatti di mappare la contaminazione radioattiva con più precisione di un contatore Geiger.
55 min
Il giardino di Albert
L'enigma Santorini
È una delle grandi spedizioni scientifiche del nostro tempo. Dopo 6 anni di preparazione, nel 2022 un team internazionale di 8 nazioni è partito a bordo della nave da ricerca JOIDES Resolution. La destinazione? Uno dei vulcani più esplosivi al mondo, l'isola greca di Santorini. La spedizione denominata IODP 398 ha indagato per la prima volta la sequenza storica delle eruzioni del vulcano sottomarino e noi del giardino di Albert abbiamo voluto darci un'occhiata con Christian Bernasconi. Carotaggi lunghi chilometri nel cuore della caldera hanno fornito informazioni sull'età del vulcano e sul suo comportamento. Circa 3600 anni fa, un'eruzione più grande di Pompei ha fatto a pezzi l'isola e ha ricoperto il Mediterraneo orientale di uno spesso strato di cenere. È possibile che questa eruzione abbia contribuito a cancellare la fiorente e raffinata civiltà minoica? In antichi siti nell'Egeo, gli archeologi hanno trovato ulteriori prove dell'entità della distruzione avvenuta nel 1560 a.C. e pian piano si avvicinano alla soluzione del mistero minoico. Una sensazionale scoperta in Turchia ha confermato il potenziale pericolo del vulcano dormiente, allora come oggi. Grazie a una minuziosa mappatura del fondale marino, gli scienziati hanno potuto ricostruire la storia vulcanica di Santorini su circa un milione di anni e i dati raccolti forniranno preziose informazioni sul comportamento dei vulcani in tutto il mondo. Il gioiello delle Cicladi è forse destinato a sparire dalle mappe turistiche?
55 min
Il giardino di Albert
I fiori, mistero dell'evoluzione?
I fiori sfidano l'impossibile. Dietro a un aspetto fragile si nasconde la storia di tenaci combattenti, che sono stati capaci di conquistare il pianeta in un modo folgorante. Oggi rappresentano il 90% di tutte le specie vegetali, e questo dominio incontrastato ha incuriosito gli scienziati per secoli. Secondo Charles Darwin, "il rapido sviluppo delle piante da fiore è un abominevole mistero". Qual è il posto dei fiori nell'albero della vita? Quando sono comparsi sulla Terra? Come si spiega la loro rapidissima e prodigiosa diversificazione? E quali sono i superpoteri che li rendono invincibili? Per rispondere a queste domande, in questa nuova puntata del giardino di Albert Christian Bernasconi ci presenterà il lavoro di una nuova generazione di scienziati che con le loro scoperte stanno rivoluzionando il modo in cui guardiamo all'origine delle piante da fiore. Non solo sveleremo l'abominevole mistero dei fiori, ma approfondiremo anche alcuni dei superpoteri più insospettati del mondo vegetale, ad esempio: sapevate che i fiori hanno la capacità di percepire i suoni? O che la manipolazione della luce è un'arma imbattibile per attirare gli insetti impollinatori? Un viaggio lungo un arco temporale di milioni di anni che si concluderà ai giorni nostri, quando ci soffermeremo sulla regina incontrastata dei fiori: la rosa. Il suo percorso, iniziato dall'Asia centrale, l'ha portata nel tempo verso tutte le regioni temperate dell'emisfero settentrionale. Una propensione naturale all'ibridazione ha portato al successo di un fiore che da tempo accompagna l'essere umano attraverso culture e mode. Vi racconteremo del lavoro di selezionatori che da generazioni rincorrono il sogno della rosa perfetta: un nuovo corso nell'incredibile storia evolutiva dei fiori sul nostro pianeta.
55 min
Terra
Il ritorno della notte nera
Quando l’uomo non c’è... gli animali ballano
52 min
Terra
Il ritorno del silenzio
Quando l’uomo non c’è... gli animali ballano
51 min
Il giardino di Albert
L'asteroide che non ti aspetti
Che cos'è un asteroide? Da dove vengono questi oggetti spaziali? Ma soprattutto: dobbiamo averne paura? Assieme a Christian Bernasconi, il giardino di Albert compie un viaggio sorprendente alla scoperta dei corpi celesti che, secondo le più accreditate teorie scientifiche, hanno contribuito alla nascita della vita sul nostro pianeta. Se da un lato dobbiamo a loro la nostra esistenza, dall'altro lato gli asteroidi si sono resi però responsabili di estinzioni di massa, come quella dei dinosauri, 65 milioni di anni fa. Il loro fascino sta probabilmente in quella sottile linea che separa l'emergere della vita dalla distruzione. Un fascino che è anche paura. Decine di telescopi terrestri e alcuni telescopi spaziali sono puntati verso la volta celeste, nella speranza di poter individuare la maggior parte degli asteroidi che potrebbero rappresentare un pericolo per la Terra. La buona notizia è che nessun oggetto potenzialmente letale per il destino dell'Umanità ci minaccia nel lungo periodo. La brutta notizia è che la mappatura del sistema solare è lenta. Significa che soltanto il 25% degli asteroidi dalle dimensioni comunque inquietanti è stato per il momento repertoriato. E il rimanente 75%? Grazie a diverse collaborazioni internazionali, la scienza sta tentando di colmare questa lacuna. Cercheremo di capire in che modo e con quali strumenti. Il documentario porterà gli spettatori a vivere da vicino il Deep impact Day del 22 settembre 2022, quando una navicella lanciata dalla terra ha colpito un lontano asteroide. Verranno così analizzati gli ultimi studi sull'ipotesi di un intervento umano per deviare la rotta di uno di questi "sassolini" celesti. Senza fare del catastrofismo, i ricercatori si augurano che presto i governi si rendano conto del problema e predispongano delle efficaci strategie di risposta, qualora si scoprisse un asteroide in rotta di collisione verso il nostro pianeta. Per ora le chances di un impatto sono minime, un po' come le probabilità di vincere al lotto: pochissime ... eppure c'è chi vince!
60 min
Il giardino di Albert
Un genio superficiale
Gli esseri umani hanno sempre ammirato i superpoteri di piante e animali, soprattutto quelli che non sanno replicare. Siamo affascinati dal volo perché non sappiamo volare e invidiamo le creature che camminano sul soffitto perché noi non ci riusciamo. Ma con l'aiuto della tecnologia, forse un giorno ce la faremo. In questa puntata dedicata alle superfici, continua l'esplorazione del giardino di Albert e di Christian Bernasconi nella biomimetica, ovvero l'insieme delle innovazioni scientifiche basate su soluzioni ispirate a quelle che in natura sono adottate da piante e animali. Scopriremo come le cozze si ancorano agli scogli con un sistema adesivo che aprirà la strada allo sviluppo di colle innovative. Oppure vedremo come, a partire dalle microstrutture delle ali delle cicale, riusciremo a produrre cornee artificiali per l'oftalmologia. Immaginate un mondo ispirato alla natura, in cui si usino colle atossiche e biodegradabili, si preservi la vita negli oceani, in cui ci si curi in modo naturale, e ci si sposti senza produrre rumore, in sicurezza e rispettando l'ambiente. Nella biomimetica la fantascienza diventa scienza e in questo circolo virtuoso l'essere umano è al centro. Non è nulla di superficiale, ma è tutto naturalmente geniale.
60 min
Il giardino di Albert
Se il Sahara fosse verde?
È il deserto degli estremi, il più grande, il più caldo, il più secco. Nove milioni di chilometri quadrati di terra arida dove le temperature possono raggiungere i 60°. Per molto tempo il Sahara è stato considerato una terra desolata, troppo ostile per essere abitata dall'uomo. Oggi, nuove prove suggeriscono che questo deserto non è sempre stato tale, bensì un'immensa terra fertile, punteggiata da innumerevoli laghi e fiumi, la culla delle civiltà umane. Questo periodo benedetto porta il nome di "Neolitico sub pluviale" ed è anche soprannominato Sahara Verde. Scienziati di tutto il mondo stanno studiando questo ambiente estremo e un passato affascinante riaffiora. Che aspetto aveva il Sahara Verde? Chi erano le donne e gli uomini preistorici che lo popolavano? Cosa ha potuto trasformare questa regione fertile in una terra così arida? Come reagirono gli esseri umani a un simile sconvolgimento? In un'epoca in cui il cambiamento climatico è diventato un importante problema scientifico, queste domande diventano prepotentemente attuali e coinvolgenti.
60 min
Il giardino di Albert
Sentire e percepire
Biomimetica: termine con cui si definiscono le tecnologie basate su soluzioni ispirate a quelle che in natura sono adottate da piante e animali. Sembrerebbe quasi un'ovvietà ... una pratica millenaria, ma in realtà soltanto negli ultimi trent'anni si sono davvero capite le enormi potenzialità offerte dalla natura. Certo: da sempre l'Umanità si ispira osservando flora, fauna e minerali. La biomimetica come principio fu probabilmente utilizzata per la prima volta da Leonardo da Vinci che, volendo costruire delle macchine volanti, si ispirò al volo degli uccelli. Già, perché in quasi quattro miliardi di anni gli esseri viventi hanno avuto il tempo di trovare soluzioni appropriate e diversificate per rispondere a un'ampia gamma di sfide e garantire la sopravvivenza di decine di milioni di specie diverse, in ambienti anche ostili. In questa puntata Christian Bernasconi ci condurrà attraverso i super-sensi di organismi conosciuti e di altri, praticamente ignorati dalla maggior parte delle persone. La domanda che si è posto è: se scoprissimo un nuovo modo di sentire che imita la natura? Se potessimo creare nuovi sistemi per rilevare ciò che ci circonda, vedere l'invisibile e percepire l'impercettibile? Tra i superpoteri delle creature viventi si annoverano la visione di una luce inaccessibile per l'occhio umano, l'individuazione di molecole che potrebbero salvarci la vita e la riduzione dei tempi di reazione per garantire una maggiore sicurezza. Benvenuti nel mondo dell'innovazione e di ciò che ci attende nei prossimi decenni.
60 min
Il giardino di Albert
Il mistero dei fiumi volanti d'Amazzonia
La foresta amazzonica è considerata il polmone verde del nostro pianeta e un formidabile serbatoio di biodiversità. Un contributo vitale per dare alla terra un’atmosfera respirabile e limitarne il riscaldamento. Non solo offre ossigeno ma è pure sorgente di un importante fenomeno che riesce ad influenzare il clima dell’intero globo; i cosiddetti fiumi volanti ovvero enormi masse di vapore che volano sopra la terra trasportando il loro prezioso dono, ovvero l’acqua. Dunque, un ruolo climatico fondamentale minacciato da un’implacabile deforestazione. Questa foresta è monitorata da ricercatori di tutto il mondo come l’agronomo e ricercatore di scienze della terra brasiliano Antonio Nobre che ha avviato un’indagine approfondita dal Sud America alla Siberia per rivelare il segreto delle foreste e il loro contributo alla regolazione del clima del nostro pianeta. Un viaggio appassionante tra cielo e terra.
60 min
Il giardino di Albert
Viaggio nel grande Nord
L'estremo Nord è un mondo affascinante, in cui la natura regna incontrastata modellando un paesaggio unico e selvaggio. In questa puntata del Giardino di Albert esploreremo alcune delle sfaccettature che caratterizzano le latitudini più estreme del pianeta, accompagnati dalla testimonianza della biologa ticinese Tessa Viglezio, responsabile della stazione Artica di ricerca italiana alle Svalbard, nella località di Ny Ålesund, l'insediamento abitato più a nord del mondo. Andremo alla scoperta delle aurore boreali, straordinari spettacoli di luce naturale che da sempre sono oggetto di miti e credenze. Negli ultimi anni, però, le aurore sono sempre di più studiate da scienziati di tutto il mondo perché segnalano perturbazioni e sconvolgimenti del cosiddetto "tempo meteorologico spaziale", che possono influire pesantemente sulla nostra vita quotidiana, oggi fortemente dipendente da dispositivi elettronici, sensibili a questi scombussolamenti elettromagnetici. Scopriremo poi gli animali che popolano la contea norvegese di Finnmark, prestando maggiore attenzione all'avifauna che con la sua ricchezza attira birdwhatcher da tutto il mondo. Ma i cambiamenti climatici influenzano anche la vita delle specie che abitano questi luoghi, mettendo in pericolo l'equilibrio creatosi già in tempi remoti.
60 min
Il giardino di Albert
Ispirati dalla natura
La Natura è come un immenso laboratorio che offre soluzioni valide per superare le crisi e riprogrammare il futuro. Perché non attingervi a piene mani per costruire un mondo nuovo? Le creature viventi possiedono "superpoteri" con i quali si curano, si proteggono e costruiscono strutture strabilianti riciclando materiali inutilizzati. Sono in grado di cambiare forma per adattarsi all'ambiente, di massimizzare l'efficienza usando meno risorse possibili e, nel caso dei vegetali, utilizzando energia solare rinnovabile. La bio-ispirazione può essere intesa a vari livelli. Quello più elementare è puramente formale, cioè un'imitazione tale e quale. Il livello superiore è quello di una bio-ispirazione concettuale, che sfrutta un metodo utilizzato in natura per trasferirlo in un concetto simile. Per esempio, attraverso l'ispirazione dai semi della bardana maggiore, si è giunti alla produzione del famoso Velcro. Oggi la ricerca si spinge a 360 gradi in ambiti fino a ieri impensabili. Ci si ispira alle narici del cammello per progettare edifici perfettamente climatizzati, senza impiegare energia elettrica. Dalla medicina all'urbanistica, passando per l'industria aerospaziale. La biomimetica è in pieno boom e in questa puntata Christian vi darà un assaggio di ciò che potremo vedere nel prossimo futuro. Un futuro davvero radioso e sostenibile, a patto di saper osservare e soprattutto rispettare il nostro ambiente naturale.
60 min
Capanne alpine
Speciale Capanne Alpine
Inverno
108 min
Capanne alpine
Safari alpino
Parchi nazionali, trekking sui ghiacciai e mandria di yak
128 min
Il giardino di Albert
Pericolosamente vicini
È un simbolo, un'effigie, per molti un animale che emoziona, per altri che terrorizza. Stiamo parlando dell'orso. È il simbolo, ad esempio, di Berna, il cui nome deriverebbe dal termine bär (orso in tedesco). Senza contare peluche e cartoni animati dedicati a questo animale. Non si può certo dire che non sia popolare. Oggi è una specie protetta, considerata estinta in Svizzera dall'inizio del 1900 a causa dell'intensa caccia: l'ultimo abbattimento avvenne nel 1904 in Val Scharl, nell'Engadina Bassa. L'orso è poi tornato una prima volta sul nostro territorio nell'estate del 2005 nella regione del Parco nazionale. Da allora ci sono state regolari osservazioni dell'orso in Svizzera, l'ultima nel corso del mese di maggio del 2024, nella regione di Zernez. Sebbene, al momento, nessun esemplare viva stabilmente nel nostro Paese, l'orso negli ultimi anni ha già suscitato grandi dibattiti ed emozioni contrastanti. In Trentino, invece, l'orso ha già ripreso possesso del territorio anche grazie a un complesso programma di rinforzo della popolazione locale che oramai era destinata all'estinzione. Tuttavia, non tutto probabilmente è andato per il verso giusto. E qui l'occasione per parlare dell'orso ci viene data, purtroppo, da un tragico fatto di cronaca. Era l'aprile del 2023 quando un'orsa uccise Andrea Papi, un giovane runner della regione. Una notizia che creò un forte sgomento e grande tristezza. Il documentario è forte e carico di emozioni, ma ha il pregio di portare nuovi elementi al dibattito su questo grande predatore. Un filmato che in particolare mette in evidenza l'importanza della comunicazione. Sottolineiamo che il documentario ha vinto il primo premio nella Sezione "Documentari per la TV" dell'edizione 2024 del "Prix Italia". Quanto avvenuto in Trentino ci riguarda perché la presenza lì di una popolazione di orso bruno rende più probabile il suo reinsediamento naturale pure nel nostro Paese. E anche per questo, la Svizzera ha elaborato la propria Strategia orso, un documento che elenca le linee guida da adottare nei confronti di questo animale. In ogni caso, sarà importante che i dibattiti e le comunicazioni legate a questo animale siano portati avanti in maniera oggettiva e liberi da emozioni, preparando e sensibilizzando il grande pubblico su chi è l'orso, quali sono le sue abitudini e - soprattutto - come possiamo comportarci noi in caso di un incontro.
60 min
Il giardino di Albert
La mossa del faggio
I beni del Patrimonio Mondiale UNESCO rappresentano l'eredità collettiva del passato, un tesoro di cui oggi l'intera umanità può beneficiare e che ha il dovere di trasmettere alle generazioni future. Il concetto di "valore universale eccezionale" sottolinea l'importanza globale di questi siti, trascendendo i confini nazionali. Nel 2007, con l'inclusione delle prime componenti nella Lista del Patrimonio Mondiale, è stato ufficialmente riconosciuto il valore universale eccezionale delle faggete primarie e antiche d'Europa. Tra queste, dal 2022, figurano anche la faggeta delle valli di Lodano, Busai e del Soladino, valli inserite sulla sponda destra della Valle Maggia, e quella sul Bettlachstock, situata nel cantone Soletta. Il documentario illustra l'importanza di questi ecosistemi che rappresentano un esempio straordinario dell'evoluzione ecologica e biologica post-glaciale, un processo unico che ha modellato l'intero continente europeo e che continua tutt'oggi. Il faggio, favorito da un'inedita alleanza con l'uomo, negli ultimi 12'000 anni, avrebbe contribuito a plasmare l'intera copertura vegetale del Vecchio continente. Le Faggete primarie e antiche d'Europa, inserite nel Bene seriale UNESCO, oggi rappresentano l'eredità dell'egemonia espressa in passato dalla specie e custodiscono la diversità e la plasticità genetica di quest'albero. Una biodiversità che oggi si rivela preziosa per affrontare un futuro di cambiamenti climatici che minacciano la specie. Questo documentario scientificamente ineccepibile, poetico e a tratti filosofico, illustra le complesse e affascinanti dinamiche ecologiche che regolano questo vasto "organismo" diffuso su scala continentale, rivelando i delicati equilibri che, da millenni, ne permettono la sopravvivenza e la rigenerazione.
55 min
Il giardino di Albert
Salvati dall'estinzione 4, eps. 2
Christian Bernasconi ci invita alla scoperta di straordinari lavori di conservazione attraverso l’Europa.
60 min
Il giardino di Albert
Salvati dall'estinzione 4, eps. 1
Christian Bernasconi ci invita alla scoperta di straordinari lavori di conservazione attraverso l’Europa. Da qualche anno l'Unione europea di radiodiffusione (UER-EBU) propone ai suoi membri una collaborazione all'insegna della flora, della fauna e degli ecosistemi. In questo progetto documentaristico sono coinvolte non meno di una dozzina di emittenti europee, tra le quali noi della RSI: ognuna di esse produce e realizza un servizio, il quale va a comporre, con gli altri contributi, un'opera corale di circa cinquanta minuti con un titolo inequivocabile: "Salvàti dall'estinzione". Il fil rouge che collega tutti i filmati è infatti l'urgenza di fronte al progressivo degrado degli ambienti naturali terrestri e marini. L'idea di base è che tutti noi - poco importa se scienziati o comuni cittadini - con un pizzico di volontà e disponibilità possiamo dare un contributo concreto alla salvaguardia di animali, piante o interi ecosistemi. In questa puntata andremo nei Paesi Bassi, dove una donna è in missione per ripulire dalla plastica un tratto di mare vitale, al largo delle coste olandesi. In Slovenia vedremo come una semplice soluzione ha potuto salvare i maestosi gufi - a rischio d'estinzione - dall'essere fulminati, e cercheremo di capire perché le orche stanno attaccando le barche a vela al largo della costa meridionale della Spagna. Christian Bernasconi, dal canto suo, sarà alle prese con la costruzione di un rifugio per ricci, che in questo periodo dell'anno si preparano per il letargo. Progetti grandi e piccoli, che ci mostrano tutta la fragilità dei nostri ambienti naturali, ma anche tutta la determinazione di moltissime persone nell'invertire una rotta altrimenti catastrofica.
60 min
Il giardino di Albert
La terra che si muove
Il nostro magnifico Pianeta è un enorme essere vivente in costante movimento e in perenne trasformazione. Ogni tanto sbuffa, talvolta si stiracchia. Piccoli sussulti, se considerati su scala planetaria, ma grandi catastrofi se misurati tenendo conto della minuscola umanità. Oggi il giardino di Albert si muove tra vulcani e terremoti. Eventi naturali che molto spesso causano morte e distruzione e che ci annichiliscono di fronte alla loro potente manifestazione. Andremo sull'Etna e conosceremo il lavoro del grande vulcanologo svizzero Alfred Rittmann, scomparso nel 1980. Fu lui a creare le basi della rete di monitoraggio dei vulcani italiani e della vulcanologia europea. Poi, con il Prof. Paolo Cherubini del WSL, scopriremo come gli anelli di accrescimento degli alberi potrebbero essere in grado di preannunciare le eruzioni vulcaniche. In seguito sposteremo la nostra attenzione sui terremoti. Talvolta associati a fenomeni vulcanici ma non necessariamente sempre legati ad essi. Grazie al legno vedremo come costruire un edificio "elastico" in grado di resistere anche a forti scosse telluriche e infine andremo a conoscere la rete di rilevamento del SED - il servizio sismico svizzero - e il suo straordinario simulatore di terremoti.
60 min
Il giardino di Albert
Una cura da cammello, la rivoluzione dei nanocorpi
I camelidi sono animali intelligenti, arguti ma non solo. Essi sono all' origine di una vera e propria rivoluzione medica. Qualche decennio fa nel loro sistema immunitario sono stati scoperti anticorpi dalle proprietà sorprendenti, in grado di insinuarsi laddove non arrivano, facili da manipolare e produrre. Queste piccole molecole si stanno rivelando molto preziose per la scienza e la microbiologia; che si tratti di combattere le infezioni, nuove terapie antitumorali, o diagnosticare la malattia di Alzheimer. Sono più di quindici milioni di anni che i camelidi possiedono quest'arma segreta, eppure solo ora scopriamo le sue molteplici applicazioni. Tanto che oggi, la maggior parte dei centri di ricerca medica del mondo intero, possiedono mandie di lama o di alpaca. Tutto ciò è il risultato di una scoperta fatta molto casualmente alla Libera Università di Bruxelles.
55 min
Il giardino di Albert
Come il gatto ha conquistato il mondo
Se ne contano almeno 400 milioni e sono tra gli animali domestici più popolari al mondo. I gatti domestici discendono tutti dai gatti selvatici, una storia che ha avuto inizio migliaia di anni fa nel cuore delle foreste europee, nelle steppe asiatiche e delle savane africane, regioni in cui esistono ancora oggi popolazioni di gatti selvatici. Nonostante le apparenze, i gatti selvatici si differenziano da quelli domestici in particolare per il loro stile di vita: sono solitari, territoriali, vivono nascosti, lontano dagli uomini e imparano molto presto a diventare abili predatori. Il Giardino di Albert ci porta a scoprire come abbiamo fatto a trasformare questi felini in docili gatti d'appartamento.
60 min
Il giardino di Albert
Il lupo, studi per la convivenza
La storia del rapporto uomo-lupo si perde nei meandri del tempo e anche nelle sfumature delle nostre emozioni. Il lupo non conosce i confini nazionali, le leggi di ogni stato o cantone, il lupo fa il lupo e ricerca nuovi territori e cibo per garantire la sopravvivenza sua, dei suoi cuccioli e del branco. La natura di questo rapporto si fonda di conseguenza nella conoscenza che noi abbiamo di questo animale. È necessario quindi conoscere lui, le sue abitudini e i suoi movimenti. Il viaggio di Christian Bernasconi, in questa seconda puntata dedicata al lupo, si pone l'obiettivo di sviscerare le varie tecniche di monitoraggio e di prevenzione utilizzate nella Svizzera italiana, così come i possibili scenari futuri che, il ritorno di questo animale nelle nostre montagne, potrebbe portare. Insieme a Christian Bernasconi ci sarà ancora l'etologo Federico Tettamanti e la sua grande esperienza in materia. Si prospetta quindi un affascinante viaggio alla scoperta delle sfide quotidiane degli alpigiani e delle autorità, il tutto arricchito dalla seconda parte del documentario Lupo UNO, vincitore del Film Festival di Trento quale miglior documentario.
60 min
Il giardino di Albert
Il lupo, ritratto scientifico
Il lupo, quattro semplici lettere; eppure, sin dai tempi della lupa di Romolo e Remo e al "cattivo" di Cappuccetto Rosso, il lupo richiama storie, miti, paure e simboli come pochi altri nel regno animale. Ma lo conosciamo davvero? Questo è il punto di partenza di questa prima puntata della serie in due parti su questo animale: conoscerlo in tutti i suoi aspetti e comportamenti. In questa prima puntata, Christian Bernasconi inizia il suo viaggio alla scoperta del lupo in Val Colla, insieme all'etologo di Studio Alpino Federico Tettamanti. I due si imbarcheranno in un'avventura alla scoperta della biologia del lupo, delle sue tecniche di caccia, del suo ruolo nell'ecosistema svizzero italiano, ma non solo. Ad arricchire questo viaggio, ci sarà la prima parte del documentario "Lupo UNO" dell'Università di Sassari, che ci catapulterà direttamente nelle Alpi venete alla scoperta del lavoro di alcuni ricercatori universitari. Il loro obiettivo? Trovare e catturare lupo UNO, così da mettergli un collare GPS e seguire i suoi movimenti. Un viaggio affascinante, ricco di colpi di scena e momenti emotivamente toccanti.
60 min
Storie
Arturo Giovanoli, il Re del Badile
Un grande alpinista e un instancabile avventuriero: questo e molto altro era Arturo Giovanoli, scomparso lo scorso mercoledì all’età di 75 anni.
53 min
Capanne alpine
La stagione volge al termine
Episodio 5
44 min
Capanne alpine
Alti e bassi
Episodio 4
44 min
Capanne alpine
L'unicità delle capanne
Episodio 3
44 min
Il giardino di Albert
Il giorno delle balene
Il santuario Pelagos è una zona protetta del Mar Mediterraneo. È l'habitat di una fauna eccezionale. Sotto il pelo dell'acqua guizzano capodogli, balene, delfini, globicefali, mante... e molti altri animali. Il 10% delle specie marine conosciute vive nel Mediterraneo. Quest'oggi però, si cerca nelle profondità per conoscere la vita di capodogli e balenottere comuni. Ma come si può seguire questi mammiferi nel buio degli abissi? La squadra del WWF, capitanata da Denis Ody, applica una videocamera sul dorso di una balena, perché essa diventi gli occhi della scienza, finalmente capace di guardare giù in fondo al mare. Véronique e François Sarano, invece, aprono le orecchie, per ascoltare le voci trasportate dall'acqua. Squillanti delfini, globicefali chiacchieroni, capodogli schioccanti: ognuna di queste specie ha sviluppato un proprio linguaggio inconfondibile. Quest'oggi, al giardino di Albert, ascoltiamo la voce del mare! Cosa avrà da dirci?
46 min
Capanne alpine
Sfide inaspettate in alta montagna
Episodio 2
44 min
Capanne alpine
Inizio della stagione estiva
Episodio 1
44 min
Il giardino di Albert
Delfini metropolitani
È simbolo di gioia, vitalità e spensieratezza. Ed è incredibilmente intelligente! Per il suo comportamento sociale e le capacità di apprendimento, il delfino è spesso paragonato a noi esseri umani. Sarà anche per questo motivo che ricercatori e ricercatrici da tutto il mondo da decenni ne studiano i comportamenti, nella speranza di decifrare una volta per tutte i segreti di quest'animale straordinario. In questa nuova puntata del Giardino di Albert, Christian Bernasconi e Cecilia Broggini ci porteranno all'acquario di Genova, dove da oltre vent'anni vengono condotte attività di ricerca sul tursiope, una fra le specie di delfino più comuni del Mediterraneo. Gli studi, che sono apparsi anche su prestigiose riviste scientifiche internazionali come Nature, offrono preziose opportunità di ricerca in un ambiente controllato e consentono di integrare le conoscenze scientifiche sulla fauna marina raccolte in mare aperto. Accanto ai progetti condotti nelle vasche dell'acquario e dedicati in buona parte al linguaggio e al sonno del delfino, da tempo una squadra di ricercatori guidata dal coordinatore scientifico dell'Acquario di Genova Guido Gnone si occupa infatti anche di monitorare e catalogare i delfini che si muovono lungo la fascia costiera ligure, in un progetto denominato "Delfini Metropolitani". Un lavoro quest'ultimo coordinato dalla Fondazione Acquario di Genova e finanziato anche dalla fondazione svizzera Virgina Böger Stiftung. Svizzera che, grazie all'Università di Zurigo, è a sua volta particolarmente presente in quest'ambito: in puntata, faremo una capatina anche a Shark Bay, remota baia dell'Australia Occidentale, dove i ricercatori elvetici studiano gli effetti del cambiamento climatico sulla popolazione locale di delfini.
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