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Scienza e tecnologia
Il giardino di Albert
Perché gli squali attaccano?
Tre attacchi mortali in meno di un anno nel Mar Rosso. Un mistero che scuote turisti, biologi e autorità. Drammi che, senza alcun dubbio, lasciano tracce indelebili. Il documentario proposto oggi dal giardino di Albert indaga le cause dietro questi eventi rari ma inquietanti, svelando un intreccio di fattori: riscaldamento delle acque, sovraffollamento turistico, pesca intensiva e squali affamati che si spingono sempre più vicino alla costa. Con immagini esclusive, testimonianze dirette e analisi scientifiche, il filmato ci porta tra le barriere coralline dell'Egitto, le spiagge della Florida e le coste australiane, dove la convivenza tra uomo e squalo è sempre più delicata. Ma gli squali non sono mostri sanguinari. Sono predatori antichi, essenziali per l'equilibrio degli oceani. E forse, più che temerli, dovremmo imparare a conoscerli davvero. Un racconto avvincente che mescola biologia, ecologia e tecnologia, e che ci costringe ad ammettere la cosa forse più evidente: siamo noi ad invadere il loro mondo!
55 min
Il giardino di Albert
Acque condivise
#A cura di Davide Conconi e Cesare Bernasconi Presenta Christian Bernasconi Il programma si rivolge a un ampio pubblico nell'intento di rendere i contenuti scientifici accessibili a tutti.
55 min
Il giardino di Albert
Animali da sballo
#A cura di Davide Conconi e Cesare Bernasconi Presenta Christian Bernasconi Il programma si rivolge a un ampio pubblico nell'intento di rendere i contenuti scientifici accessibili a tutti.
55 min
Il giardino di Albert
Clima, il mio cervello fa lo struzzo
Il riscaldamento climatico è un fatto, e l'uomo ne è in gran parte responsabile. E allora, che facciamo? "Davanti al pericolo, abbiamo la tendenza a infilare la testa nella sabbia": dice Tali Sharot, neuroscienziata. È vero che - stimolata dalla moltiplicazione delle catastrofi naturali e dagli estenuanti periodi di canicola - la consapevolezza dell'emergenza climatica si sta diffondendo sempre più, ma i nostri comportamenti non cambiano, come se la minaccia fosse irreale o troppo distante. E questo immobilismo collettivo potrebbe avere la sua origine proprio nei meccanismi di funzionamento del nostro cervello. Si chiamano "bias cognitivi". Questa sorta di dissonanza è, per esempio, quella sensazione di disagio che proviamo quando sappiamo che dovremmo rinunciare alla plastica ma in negozio chiediamo comunque un sacchetto in polietilene; sappiamo che dovremmo prendere l'autobus ma prendiamo comunque l'auto. È quel senso di discordia che nasce quando emozione, istinto e ragione non vanno d'accordo. Siamo forse prigionieri di un cervello ancora profondamente permeato di preistoria? Sono numerosi i bias cognitivi che ci impediscono di reagire razionalmente, e che Christian Bernasconi presenta in questo appassionante documentario: il bias dell'ottimismo (che ci spinge a minimizzare l'impatto negativo di un evento), il bias culturale ("l'uomo si salverà sempre e comunque grazie al progresso tecnologico"), il bias di conferma (il nostro cervello assorbe le informazioni che confermano la nostra visione del mondo, e rigetta le altre). Quest'ultimo riflesso cerebrale favorisce tra l'altro la polarizzazione delle opinioni, rafforzata - come ormai ben sappiamo - dagli algoritmi delle reti sociali. L'essenza del problema è comunque questa: sappiamo che la minaccia incombe e non c'è tempo da perdere, ma il nostro cervello fa (appunto) lo struzzo, e non vuole saperne.
56 min
Grandi Doc
Space beyond
Il 20 luglio 2019, esattamente 50 anni dopo il primo storico allunaggio, l'Agenzia Spaziale Europea lancia la missione "Beyond". Il programma è ambizioso: fare un importante passo avanti nell'esplorazione dello spazio con il chiaro obiettivo di tornare sulla Luna e di raggiungere Marte. L'italiano Luca Parmitano guida la missione in qualità di Comandante della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Chi è questo astronauta e chi sono queste donne e questi uomini che trascorrono mesi nello spazio, dedicando la loro esistenza al progresso dell'umanità? Chi sono queste persone pronte a lasciare famiglia e amici, a esporsi alla microgravità e a rinunciare a ogni comfort? Nazionalità, lingua e genere sembrano non avere importanza a bordo della ISS. In quale misura vedere la Terra dallo spazio, il cosiddetto "overview effect" o effetto panoramico, contribuisce a unire gli astronauti? I membri di queste missioni tornano cambiati dalla loro esperienza? Quale insegnamento possiamo trarne?
84 min
Il giardino di Albert
Il Monte San Giorgio scrigno della storia
L'ultima puntata della stagione del giardino di Albert parte da Besano, comune in provincia di Varese, situato a ridosso del massiccio del Monte San Giorgio e a pochi chilometri dal confine con la Svizzera. Besano fa parte del territorio italiano del Sito Unesco transnazionale del Monte San Giorgio. La parte italiana ha ottenuto il riconoscimento come sito naturale del Patrimonio Mondiale nel 2010, completando così quello ricevuto dalla parte svizzera nel 2003. Un riconoscimento attribuito perché la montagna del San Giorgio è considerata la miglior sequenza fossilifera per la vita marina nel Triassico Medio, cioè da 245 a 230 milioni di anni fa. In questa puntata, il conduttore Christian Bernasconi, idealmente unirà la parte svizzera e la parte italiana del Patrimonio Mondiale dell'Unesco percorrendo il sentiero geo-paleontologico trans-nazionale. Una volta arrivati al Museo dei fossili di Meride, la visita si proietterà nel futuro delle tecnologie di realtà virtuale e realtà aumentata al servizio della divulgazione scientifica nel campo paleontologico. Il Monte San Giorgio è scrigno della storia, anche di quella un po' più recente, si fa per dire. Infatti, nell'odierna puntata viene sottolineato che sul Monte San Giorgio è possibile leggere un altro pezzo di storia quello svelato dal Parco archeologico di Tremona. Questo importante sito archeologico presenta tracce di vita lungo 6'000 dal Neolitico al Basso Medioevo.
56 min
Grandi Doc
I conquistatori dello spazio
È iniziata una nuova corsa allo spazio che sta sconvolgendo gli equilibri geopolitici mondiali. Elon Musk ha già inviato 3.000 satelliti nello spazio, per fornire internet via satellite alle zone più remote del pianeta. Appropriandosi dell'orbita terrestre bassa, sta acquisendo un ruolo geopolitico e attirando la Cina e l'Europa in una corsa all'orbita. I progetti di costellazioni satellitari si moltiplicano. Che tipo di mondo emergerà da questa colonizzazione dell'orbita bassa? Le agenzie spaziali temono la congestione del traffico e l'aumento del rischio di crisi diplomatiche. Servirebbe una moratoria sulle costellazioni di satelliti! Possiamo tornare indietro? Si sta scrivendo un nuovo capitolo della conquista dello spazio, con ripercussioni senza precedenti sulla Terra.
53 min
Il giardino di Albert
Sua maestà il muschio
Non ha radici, né semi, né fiori, eppure il muschio - ma sarebbe meglio dire i muschi, poiché ne esistono ben 25'000 specie diverse - possiede enormi capacità di sopravvivenza, grazie alla sospensione per lunghi periodi della propria attività biologica. Oggi i ricercatori stanno studiando l'eccezionale resistenza di questi organismi arcaici e il nostro Christian Bernasconi - navigato biologo - ha deciso di accompagnarvi in un itinerario pieno di scoperte e di meraviglia, mostrandovi ad esempio come alcuni ecologisti britannici abbiano persino resuscitato un muschio "zombie" rimasto intrappolato nel permafrost per 1'500 anni. Spesso associati all'idea di decadenza e poco graditi in Europa, in Giappone i muschi sono invece trattati come semidei e chiamati con nomi poetici. Le briofite - questo il nome scientifico dei muschi - ospitano veri e propri ecosistemi, e sono in grado di crescere in paesaggi estremamente inospitali. In Islanda, per esempio, questi pionieri della vita prosperano sui campi di lava, fertilizzando il terreno a beneficio di fiori e arbusti, e i glaciologi stanno studiando la mobilità di alcune particolari specie: ebbene sì, ci sono muschi che sui ghiacciai si spostano di due centimetri al giorno! In Francia, i biologi sperano di utilizzarli per produrre un erbicida naturale, potenziale sostituto del glifosato. E da qualche anno rivestono un ruolo di primo piano negli studi sulle conseguenze del disastro di Fukushima: i muschi permettono infatti di mappare la contaminazione radioattiva con più precisione di un contatore Geiger.
55 min
Grandi Doc
Space jump
Nei 10 anni successivi a Red Bull Stratos, il progetto di paracadutismo d'alta quota di Felix Baumgartner ha continuato a influenzare il mondo, dallo sviluppo innovativo dei programmi aerospaziali all'avanzamento delle tecnologie di streaming.
48 min
Il giardino di Albert
L'enigma Santorini
È una delle grandi spedizioni scientifiche del nostro tempo. Dopo 6 anni di preparazione, nel 2022 un team internazionale di 8 nazioni è partito a bordo della nave da ricerca JOIDES Resolution. La destinazione? Uno dei vulcani più esplosivi al mondo, l'isola greca di Santorini. La spedizione denominata IODP 398 ha indagato per la prima volta la sequenza storica delle eruzioni del vulcano sottomarino e noi del giardino di Albert abbiamo voluto darci un'occhiata con Christian Bernasconi. Carotaggi lunghi chilometri nel cuore della caldera hanno fornito informazioni sull'età del vulcano e sul suo comportamento. Circa 3600 anni fa, un'eruzione più grande di Pompei ha fatto a pezzi l'isola e ha ricoperto il Mediterraneo orientale di uno spesso strato di cenere. È possibile che questa eruzione abbia contribuito a cancellare la fiorente e raffinata civiltà minoica? In antichi siti nell'Egeo, gli archeologi hanno trovato ulteriori prove dell'entità della distruzione avvenuta nel 1560 a.C. e pian piano si avvicinano alla soluzione del mistero minoico. Una sensazionale scoperta in Turchia ha confermato il potenziale pericolo del vulcano dormiente, allora come oggi. Grazie a una minuziosa mappatura del fondale marino, gli scienziati hanno potuto ricostruire la storia vulcanica di Santorini su circa un milione di anni e i dati raccolti forniranno preziose informazioni sul comportamento dei vulcani in tutto il mondo. Il gioiello delle Cicladi è forse destinato a sparire dalle mappe turistiche?
55 min
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