Svizzera

A La Chaux-de-Fonds un probabile tornado

Gli esperti di MeteoSvizzera hanno studiato la tempesta del 24 luglio 2023, che in pochi minuti causò danni considerevoli, una quarantina di feriti e un morto

  • 23 aprile, 15:06
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Il fenomeno portò devastazione in pochi minuti

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Di: pon

I dati dei radar meteorologici non permettono di provarlo, ma durante il temporale di eccezionale violenza del 24 luglio 2023 nel canton Neuchâtel, su La Chaux-Fonds si abbatté probabilmente anche un tornado. Il tutto durò solo una decina di minuti, poco prima delle 9.30 del mattino, ma il bilancio fu pesante: decine di milioni di franchi in danni materiali, ma non solo, visto che si contarono una quarantina di feriti e un morto a causa della caduta di una gru.

La Chaux-de-Fond: la conta dei danni

Telegiornale 25.07.2023, 20:00

Il “carattere ibrido della tempesta (...) ha rafforzato il suo potenziale distruttivo”, scrivono gli esperti di MeteoSvizzera. Sul loro blog hanno pubblicato lunedì una sintesi del rapporto conclusivo di una vera e propria inchiesta sui fenomeni che portarono alla formazione del catastrofico evento meteorologico. Il testo completo (scaricabile qui) era stato diffuso il 16 aprile.

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La caduta di una gru causò una vittima

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Il temporale piombato sul vallone da sud-ovest, spinto in altitudine da venti che lo facevano circolare a 80 km/h, secondo quanto scrivono gli specialisti fu il frutto della combinazione di vari processi su scale diverse da quella più ampia fino ai fenomeni locali.

Cosa indica lo studio dei danni

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A sud gli alberi sono caduti nella medesima direzione. Non così a nord e questo suffraga l'ipotesi della formazione di un tornado

  • swisstopo e SITN, elaborazione di Lionel Peyraud, MeteoSvizzera

Sono i segni dei danni, spesso convergenti, in particolare sulla vegetazione, che fanno supporre il passaggio di un tornado sul fianco settentrionale della città. Su quello meridionale, invece, i danni sono divergenti, lineari e rettilinei, tipici di venti discendenti in un medesimo senso e coerenti quindi con l’ipotesi di una microraffica.

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Una delle numerose case scoperchiate dalla tempesta

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In altre parole, mentre a sud gli alberi abbattuti sono caduti in direzioni simili (da ovest verso est o da sud-ovest verso nord-est), sul lato nord anche nel giro di poche decine di metri si trovano direzioni opposte (qui le immagini dall’alto prima e dopo la tempesta)

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I danni nella zona settentrionale della città

  • SITN, swisstopo, elaborata da Pamela Probst, MeteoSvizzera

Come detto, i dati forniti dai radar meteorologici e le misurazioni effettuate suggeriscono l’ipotesi del tornado ma non permettono di confermarla senza alcun dubbio. Anche perché non è stato possibile servirsi delle informazioni del radar della Dôle, nel Giura vodese non lontano da Ginevra: in quella direzione ha un “angolo morto”.

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Le piante di un parco abbattute dalla furia degli elementi

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“Plausibile” la misurazione di una raffica a 217 km/h

Si è dovuto ripiegare su quello più distante della Plaine Morte in Vallese per misurare le velocità radiali del vento. Questo impianto è troppo lontano da La Chaux-de-Fonds per dare una risoluzione sufficiente e ha inoltre permesso di ricostruire solo quanto accaduto sopra i 3’000 metri di quota. Non quindi al di sotto, mentre il (probabile) tornado aveva dimensioni ridotte (qualche decina o centinaia di metri) e si era formato molto più vicino al suolo. Coerente con l’ipotesi del tornado è anche la raffica più forte misurata dall’anemometro all’aerodromo delle Éplatures: 217 km/h. Un dato che è stato considerato “valido” e “plausibile”, anche se supera la soglia entro la quale lo strumento che l’ha registrato è considerato affidabile.

La Chaux-de-Fonds una settimana dopo

Telegiornale 31.07.2023, 20:00

Impossibile anticipare un simile evento con precisione

L’ultima considerazione è quella legata alla prevedibilità di un evento del genere: secondo l’Ufficio federale di meteorologia e climatologia, i modelli digitali e gli strumenti di previsione a breve termine non sono attualmente in grado di anticiparli di qualche ora e talvolta nemmeno di una decina di minuti, così da poter avvertire in tempo la popolazione. Una preallerta era stata diffusa il giorno precedente, ma copriva una fascia oraria molto ampia, dalla mezzanotte alle 22 seguenti.

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Le direzioni delle raffiche e l''intensità del vento calcolata secondo la scala di Keraunos, da D2 (120-150 km/h) a D4 (180-220 km/h)

  • keraunos.org

Ci sono però margini di manovra per migliorare, per esempio nello scambio di dati con l’estero. Nella fattispecie con la Francia, dove in Borgogna c’erano state le prime avvisaglie della tempesta, che nel Doubs era sembrata invece indebolirsi. Su La Chaux-de-Fonds arrivò una cosiddetta “supercella” (per sapere cos’è, il nostro approfondimento sui temporali). L’assenza di indicatori e di misurazioni in tempo reale delle raffiche violente al suolo registrate oltre confine ha fatto sì che non si potesse sospettare l’effettiva gravità della tempesta.

La nostra serie per capire la meteorologia:

RG 12.30 del 22.04.2024 - Il servizio di Manjula Bhatia

RSI Mondo 22.04.2024, 07:44

  • Nel 2023 in Europa due milioni di persone sono state colpite da inondazioni o tempeste - Nella foto il nord della Francia lo scorso novembre

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