Svizzera

Sentenza CEDU: cosa deve fare ora la Svizzera?

Con Patrice Martin Zumsteg - docente all’Università di scienze applicate di Zurigo - abbiamo discusso gli effetti concreti della condanna CEDU per la Confederazione

  • 9 aprile, 22:08
  • 10 aprile, 09:35

Le considerazioni dell'esperto sulla sentenza della CEDU

Telegiornale 09.04.2024, 20:00

Di: Telegiornale

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha dato ragione alle Anziane per il clima e condannato martedì la Svizzera per le misure insufficienti prese a protezione del clima e, di riflesso, dei suoi cittadini. Cosa accadrà ora? La Confederazione sarà costretta ad agire con maggiore decisione? Una domanda girata dal Telegiornale della RSI a Patrice Martin Zumsteg, docente di diritto statale e civile presso l’Università di scienze applicate di Zurigo.

Professor Zumsteg, la Svizzera è ora obbligata a prendere dei provvedimenti?

Sì, la Svizzera deve prendere dei provvedimenti. Su quali provvedimenti invece, c’è molto margine di manovra. Ciò che è già chiaro è che ci devono essere degli obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e che questi obiettivi devono essere raggiunti in tempo utile.

Dunque, la Svizzera deve prendere dei provvedimenti, ma c’è ampio margine di manovra... concretamente cosa bisogna fare?

Questo dipenderà un po’ anche dalle denuncianti. Bisognerà vedere se avvieranno una procedura di ricorso presso il Tribunale federale oppure no. Se non lo faranno, la palla sarà nel campo della politica che dovrà trovare delle soluzioni in grado di convincere la maggioranza, ma nel rispetto di questa sentenza.

E se la politica non reagisce bene, poi cosa succede?

In tal caso il focus torna sul Consiglio d’Europa, il cui Comitato dei Ministri deve sorvegliare sull’applicazione delle sentenze della Corte europea dei diritti umani. In ogni caso se la Svizzera non reagisce presto o tardi tornerà ad essere sotto pressione.  

Abbiamo visto le reazioni dei partiti, molto diverse tra sinistra e destra, lei come la vede?

Hanno ragione tutti. Dal punto di vista della giustizia è una decisione storica, ma resta comunque una questione politica. Come detto prima c’è margine di manovra. Ora è il Parlamento che deve decidere cosa fare e in caso di referendum poi tocca al popolo.

Ci potrebbero essere conseguenze anche in altri Paesi?

Sicuramente, il Consiglio d’Europa ha 46 Stati membri. Questa sentenza riguarda prima di tutto la Svizzera, ma avrà degli effetti di “orientamento” anche per tutti gli altri Stati membri. Si può immaginare che ora molte organizzazioni verificheranno la possibilità di intentare azioni simili.

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