Svizzera

Telelavoro, tra flessibilità e mancati aumenti salariali

Intervista all’esperta: “È in corso un cambiamento. Il denaro resta importante, ma non è più l’interesse prioritario, a patto che il datore di lavoro offra altri vantaggi”

  • 21 febbraio, 20:38
  • 21 febbraio, 20:40
Telelavoro
Di: RTS/RSI Info/ATS

Il telelavoro ha l’effetto di un freno agli aumenti salariali. È quanto emerge da uno studio condotto dalla Banca d’Inghilterra e tre università su un campione di 2’500 imprese del Regno Unito, i cui risultati sono applicabili anche per la Svizzera, secondo Joanna Bessero, specialista nelle risorse umane, interpellata da RTS.

“Ci sono due ambiti”, spiega l’esperta all’emittente romanda. “Dapprima quello economico: le imprese cercano di ridurre i loro costi. E poi c’è il contesto, che fa dire: ok, cari collaboratori, non avrete forse quest’anno un ritocco in busta paga, ma in compenso avete dei vantaggi di cui non godevate prima”.

“È veramente in corso un cambiamento”, osserva la specialista con 20 anni di esperienza nel settore. “Il denaro rimane importante, ma non costituisce più l’interesse prioritario del dipendente, a patto che il datore di lavoro offra altri vantaggi per riconoscere l’importanza del collaboratore e per far sì che continui a rimanere attivo ed essere motivato”.

Numerosi impiegati alla busta paga ben fornita preferiscono una maggiore flessibilità, in termini di orario, di vacanze o di smart working. RTS porta il caso di Nazanin Guilan, coach e formatrice presso una banca, che sottolinea comunque anche gli inconvenienti del nuovo approccio. “Non essendo tutto il tempo in ufficio e non vedendo sempre la gerarchia, perdo un po’ in visibilità e questo può spiegare il fatto che, quando vi sono le trattative salariali, forse si pensa un po’ meno a me nel momento in cui si tratta di assegnare gli aumenti”, dice. “Da parte mia preferisco puntare sull’equilibrio fra professione e vita privata”, aggiunge.

Secondo uno studio americano, due giorni di telelavoro hanno lo stesso valore di un aumento di stipendio del 6%. L’home office è quindi prezioso. “Se non avete più bisogno di spostarvi con i mezzi pubblici e se non dovete più utilizzare il sabato mattina per effettuare lavori domestici che riuscite a svolgere in settimana, guadagnate del tempo e quindi dei soldi: i bisogni finanziari diventano perciò forse meno importanti”, fa presente Bessero.

Oltre ai minori aumenti salariali, altre ricerche mostrano che la scelta dello smart working ha un impatto ancora più ampio sul reddito: per esempio i dipendenti interessati sfuggono più spesso alle promozioni.

Va peraltro precisato che si parla in questo contesto di lavoratori del settore terziario e spesso con buste paga più pesanti della media: sono loro che occupano gli impieghi che si prestano all’impiego da casa, un’attività che interessa ormai - in modo regolare od occasionale - il 37% degli occupati in Svizzera.

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