Ticino e Grigioni

I contadini chiedono più soldi, i consumatori contestano

Il settore agricolo vuole essere retribuito di più. Crüzer (ACSI): “No a ulteriori aumenti”, Genini (UCT): “Famiglie contadine in difficoltà”

  • 6 gennaio, 06:38
  • 9 gennaio, 08:24
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Aumenti continui

  • Archivio Keystone
Di: Federica Ciommiento

In un periodo in cui aumenta tutto, anche agricoltori e allevatori chiedono un contributo per poter portare avanti le loro attività. Da qui la proposta dell’Unione svizzera dei contadini (USC) di aumentare i prezzi alla produzione del 5-10%. Ma cosa significherebbe per il consumatore? Aumenterebbero i prezzi dei prodotti agricoli svizzeri? Non è possibile ottenere una risposta precisa, in quanto i prezzi li definisce principalmente la grande distribuzione, che si regola in base al mercato.

“Noi siamo contrari a ulteriori aumenti”, dice Antonella Crüzer, segretaria generale dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI), da noi interpellata. “L’ACSI è da sempre molto sensibile ai problemi, alle necessità e alle difficoltà che possono toccare i produttori svizzeri, che si basano su standard di elevatissima qualità. Ciò nonostante, i consumatori stanno pagando già dall’anno scorso circa il 10% in più al supermercato su molti prodotti. Inoltre, le bollette sono aumentate a tutti i livelli, come pure la cassa malati che ha raggiunto costi quasi improponibili”.

“Troppi i margini di guadagno della grande distribuzione”

Chi dovrebbe dunque assorbire gli eventuali aumenti dei prezzi alla produzione? Se le aziende agricole svizzere avessero bisogno di entrate maggiori, dovrebbe essere la grande distribuzione a ridurre i propri margini e pagare in modo corretto i prodotti svizzeri”, risponde Crüzer. “Infatti, in questi anni, la grande distribuzione ha fatto moltissimi utili sui prodotti regionali e applicato margini molto elevati su prodotti interni, che sono quelli che i consumatori prediligono e che vorrebbero sostenere. Da troppi anni guadagnano sulle spalle di chi invece fatica ad arrivare alla fine del mese. C’è un limite a tutto e secondo noi è stato raggiunto”.

Sapere quanto è il margine netto di guadagno di rivenditori e trasformatori non è facile, come dimostrato da un’inchiesta di Patti Chiari. In ogni caso, quello che sostengono gli agricoltori è che la somma alla quale riescono a vendere i loro prodotti è spesso insufficiente per coprire i costi di produzione.

Coop e Migros, che prezzi?

Patti chiari 03.11.2023, 21:10

  • Keystone

“Tutti devono fare la loro parte”

Per Sem Genini, segretario agricolo dell’Unione contadini ticinesi (UCT), devono dare tutti un contributo: “I margini di guadagno devono essere distribuiti equamente su tutta la filiera agroalimentare. Se sarà necessario aumentare i prezzi dei prodotti, anche i consumatori dovranno fare la loro parte. Considerando inoltre che richiedono sempre più requisiti, che riguardano per esempio il benessere animale, la biodiversità e la protezione delle colture attraverso una diminuzione dell’uso di prodotti fitosanitari”.

Situazione critica per le famiglie contadine

La preoccupazione principale è per la condizione economica delle famiglie contadine in Svizzera: “Nonostante il 2023 sia stato generalmente un buon anno a livello produttivo, il loro reddito è nettamente peggiorato rispetto al 2022. Del 4,1% in pianura, del 6,8% in montagna fino al 10,4% in collina. È una situazione economica insostenibile e se non si fa qualcosa molte aziende agricole svizzere saranno costrette a chiudere”, afferma Genini.

“A pesare particolarmente sulle famiglie contadine è l’aumento dei costi di produzione che non è stato possibile trasferire sui prezzi alla produzione. Per questo motivo chiediamo un aumento”, spiega.

Genini esclude la possibilità di ottenere più aiuti dalla Confederazione: “Anzi, era stato proposto di tagliare il budget dedicato alle famiglie contadine, ma fortunatamente il parlamento si è opposto – ricorda-. Budget che rimane lo stesso da più di vent’anni. Inoltre, questi agricoltori e allevatori non desiderano dipendere dallo Stato, ma riuscire a portare avanti le loro attività e a vendere a un prezzo equo i loro eccellenti prodotti”.

I contadini sono preoccupati

Telegiornale 03.01.2024, 20:00

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