In Turchia cresce il fermento contro l’ennesima azione del presidente turco Recep Tayyp Erdogan contro i media e i giornalisti sostenitori dell'imam Fetullah Gulen, capo della confraternita islamica Hizmet, suo ex-alleato divenuto ormai il nemico numero uno e rifugiato in America.
Domenica la polizia anti-terrorismo ha portato a termine una vasta operazione in tredici città, Istanbul compresa, e ha arrestato almeno 24 persone, tra cui molti giornalisti di Zaman, uno dei più importanti quotidiani e da sempre vicino al predicatore.
Secondo l'agenzia di stampa locale Anadolu, i mandati d'arresto sono in tutto 32 e l'accusa più pesante è di aver costituito un'organizzazione criminale per "attentare alla sovranità dello Stato". Quest’imprevista prova di forza del capo di Stato turco ha suscitato l'immediata condanna di Bruxelles e Washington.
Red. MM/ATS/Reuters/EnCa
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RG 08.00 del 15.12.2014 La corrispondenza di Antonio Ferrari