Svizzera

"Bisogna unire le forze"

Burkhalter commenta la riforma dell'ONU proposta da Trump. E sul piano personale? "Sono rilassato ma concentrato"

  • 19 settembre 2017, 13:34
  • 8 giugno 2023, 11:00
Didier Burkhalter all'Onu

Didier Burkhalter all'Onu

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Didier Burkhalter ha assistito stamattina, martedì, a New York, alla sua ultima assemblea generale dell'ONU come ministro degli esteri. Da domani verrà infatti scelto il suo successore. (Leggi di più: Cassis al rettilineo finale, Concluse le tre audizioni, Giorni decisivi per i candidati)

Il nostro inviato Emiliano Boss lo ha incontrato all'apertura dell'Assemblea:

Ultimo giorno per lei, debutto invece per Donald Trump. Qual è il suo giudizio sulla proposta di riforma dell’ONU avanzata dall’amministrazione statunitense? Bisogna integrare gli Stati Uniti. E non semplicemente permettere che si possano ritirare da alcune attività importanti dell’ONU. Alcune riforme delle Nazioni Unite sono comunque necessarie. La proposta americana in 10 punti però non è molto concreta, avrebbe potuto essere persino peggiore. Ma è positiva perché dimostra la volontà di appoggiare le riforme del segretario generale dell’ONU nei settori dello sviluppo, della pace e della gestione. E corrisponde alla visione della Svizzera, dunque la sosteniamo.

Emiliano Bos: Gli Stati Uniti chiedono riforme ma al tempo stesso minacciano di diminuire il proprio sostegno economico all’Onu. È il metodo giusto?
Credo che gli Stati Uniti resteranno coinvolti a livello finanziario nell’ONU. Bisognerebbe capire fino a che punto sarebbe nel loro interesse diminuire il sostegno. Non sono certo io a dire che gli americani devono rimanere impegnati allo stesso modo. Ma percepisco la volontà comune di chi vuole risolvere i problemi. E per questo tutti devono dare il proprio contributo, Stati Uniti compresi. È necessario calmare un po’ le reazioni su Twitter. Bisogna riunire le forze a livello internazionale invece che opporsi ad esse.

Quali riforme vorrebbe la Svizzera?
Dall’inizio del suo mandato, abbiamo avuto molti contatti col segretario generale Guterres. C’è una totale identità di vedute con lui sulle riforme da avviare, tra cui la revisione delle operazioni di mantenimento della pace. L’ONU è un’impresa molto ampia, che riunisce tutto il mondo. Ha un sistema di funzionamento pesante, che a volte ne rallenta l’efficacia. Per questo appoggiamo in pieno la linea di Guterres.

Sul piano personale, è la sua ultima volta come ministro degli Esteri qui al palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, dove lei è stato anche in veste di presidente della Confederazione. È emozionato?
Ho vietato a me stesso di avere emozioni su questo. Tengo la concentrazione sul mio programma di incontri, non ho molto tempo e ho un sacco di impegni. Se inizio a provare sentimenti, non vado molto lontano. Sono relativamente rilassato, ma anche molto concentrato. Non ci penso affatto.

RG/Bleff

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