Le differenze di prezzo dei prodotti tra Svizzera e paesi confinanti restano elevate nonostante l’abbandono del cambio fisso a 1.20 dell’euro rispetto al franco.
Lo costata a 100 giorni dalla decisione della BNS l’alleanza delle organizzazioni di consumatrici e consumatori. Ad esempio per i prodotti cosmetici vi è stato un calo medio del 6-7% ma rispetto alla Germania le differenze raggiungono tuttora anche il 70%; per gli alimenti il calo, da inizio gennaio è stato tra il 3 e il 5%. Ma con Germania e Francia mediamente la differenza resta del 30-40%; un po’ meno il divario dei prezzi tra Svizzera e Italia (tra il 27 e il 35%).
Per i vestiti le variazioni sono state minime anche perché gli acquisti vengono in genere fatti non in Europa. Per i giornali l’apprezzamento del franco non ha avuto praticamente effetti.
RedMM/mas
RG 18.30 del 22 maggio 2015 Il servizio di Marzio Minoli
RSI Economia e Finanza 22.05.2015, 21:10