"Dietro lo sciopero i tagli"

Il licenziamento definito "abusivo" di un collega non è l’unica causa del
nuovo sciopero alla
Exten di Mendrisio. A monte, spiega il
sindacalista UNIA
Vincenzo Cicero, vi è anche la volontà ribadita dell’azienda di procedere con un taglio salariale lineare del 26% per far fronte alle difficoltà economiche date anche dall’apprezzamento del franco. Un provvedimento che, lo ricordiamo, scatenò una
prima astensione dal lavoro lo scorso mese di febbraio e che portò le parti davanti all’ufficio di conciliazione.

"Le difficoltà sono oggettive e anche i lavoratori sono pronti a fare un sacrificio, ma non di questa portata; la manovra non è giustificata e porterebbe i salari più bassi a 2'300 franchi circa”, spiega il rappresentante di UNIA. Alla luce di questa situazione, sostiene ancora Cicero, l’azienda ha cominciato a mettere pressione sui lavoratori, congelando le paghe e convocandoli uno ad uno per richiedere di rimettere il mandato affidato al sindacato.

Le trattative sono ancora in corso e un ultimo incontro con il ministro Christian Vitta (altri due di cui non è stata data notizia si sono svolti nelle scorse settimane) è previsto per martedì prossimo: Exten, però, sembra non volersi smuovere di un millimetro dalle sue posizioni.

La direzione dell'azienda, da noi contattata più volte, non ha ancora risposto. Non appena vi sarà una sua presa di posizione ve ne riferiremo. Nel frattempo, i lavoratori continueranno ad astenersi dal lavoro fintanto che il collega non verrà reintegrato. Una richiesta alla quale la direzione ha però già risposto picche.

Ludovico Camposampiero

PP 12.00 del 17/06/2015: il servizio di Furio Ghielmini