7 minuti romani

Il dato conclusivo della Festa del cinema di Roma parla di un +13% di biglietti venduti e di un +18% di spettatori complessivi. Soddisfazione degli organizzatori, che hanno potuto incassare il dividendo d'immagine dell'incontro pubblico con Roberto Benigni. Slittato alla giornata conclusiva per permettere al folletto toscano di volare in America a cena con Obama, ha riservato il consueto torrenziale effluvio di creatività verbale, compresi dettagli gustosi sulla famiglia presidenziale. Michelle Obama gli ha confessato di imporre alle figlie la visione di La vita è bella ogni mese. Benigni ha detto con entusiasmo che sugli Obama lui ci farebbe volentieri una serie. E così via.

Il Premio del pubblico, l'unico rimasto in un evento che vuole sottolineare la sua natura di festa e non di festival, è andato a un film americano di grande originalità, capace di far ragionare sulle potenzialità (e le difficoltà) di uno stile di vita alternativo a quello delle società evolute. Captain Fantastic è retto dalla presenza scenica di Viggo Mortensen e anche dal talento dei giovanissimi attori che gli stanno attorno. La vicenda è quella di un padre, amorevole ma dispotico, illuminato ma intransigente, che da dieci anni vive con i sei figli nella foresta. Scalare dirupi, uccidere cervi con metodi antichi, procurarsi tutto il necessario alla sopravvivenza, senza interventi esterni. Quotidianità avventurosa ma insensata agli occhi dei parenti "civilizzati". E la morte della madre rischia di mandare tutto in frantumi. Appassionante.

Nell'ultimo weekend c'è stato spazio anche per il film di produzione italo-franco-svizzera 7 minuti, regia di Michele Placido e sceneggiatura di Stefano Massini (autore dell'omonima apprezzatissima pièce teatrale).

Quei pochi minuti sono la rinuncia che la nuova proprietà di una fabbrica tessile chiede alle operaie. Sette minuti in meno nella pausa pranzo (che ne dura già solo quindici). Ma in cambio tutte e trecento le operaie sarebbero salve da un possibile licenziamento. Sembra facile accettare eppure il consiglio di fabbrica di cui fanno parte undici operaie finisce per discuterne per tutto il film. Ottavia Piccolo su tutte, nel ruolo dell'operaia veterana che va a trattare con i padroni. E poi Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia, Violante Placido e tutte le altre, compresa la svizzera Sabine Timoteo, volto spigoloso e grande talento per i ruoli tormentati.

Il film è stato accolto bene dagli spettatori del festival, ritagliandosi recensioni positive (soprattutto per la bella prova attoriale complessiva) e rilievi critici (abbastanza condivisibili) legati all'alto tasso di retorica proposto dal testo di Massini.

Per la Svizzera coproducono la ticinese ventura film e la RSI. 7 minuti esce nelle sale del nostro paese il 19 novembre, distribuito da Filmcoopi.

MZ

Dal TG20