Oggi, la storia

La finzione e l’invenzione

di Emilio Gentile

  • 30 ottobre 2014, 08:05
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Oggi, la storia 30.10.14

Il 30 ottobre 1938, alle 8 di sera, negli Stati Uniti, la radio stava trasmettendo un programma musicale della Colombia Broadcasting System, una delle principali emittenti nazionali. La musica fu interrotta e un cronista annunciò che un’enorme massa di idrogeno, provocata da esplosioni di gas sul pianeta Marte, stava dirigendosi a grandissima velocità verso la Terra. La musica riprese, ma fu nuovamente interrotta dell’annuncio che un meteorite era caduto nel New Jersey. Poco dopo, gli ascoltatori appresero dalla voce agitata di un cronista, fra urla di gente terrorizzata, che il meteorite era in realtà un oggetto alieno, dal quale era uscito un essere mostruoso con tentacoli, occhi scintillanti e una bocca bavosa. Gli uomini che avevano tentato di affrontarlo erano stati investiti da un raggio abbagliante e bruciavano come torce. “Sembra incredibile – annunciò la radio – ma le osservazioni dei fatti inducono a credere che gli strani esseri atterrati stanotte nella fattoria del New Jersey non siano che l'avanguardia di un'armata di invasione proveniente da Marte.”

La cronaca in diretta di un’invasione marziana era la finzione escogitata dalla CBS per lanciare uno sceneggiato radiofonico tratto dal romanzo La guerra dei mondi di Herbert G. Wells, e interpretato da un attore di ventitre anni, Orson Welles.

Il giorno dopo vari giornali americani riportarono in prima pagina la notizia che milioni di americani, dopo aver ascoltato la cronaca dell’invasione aliena, l’avevano presa sul serio, e presi dal panico si erano dati alla fuga intasando le strade o affollando le chiese. I giornali citarono casi di suicidio. Scrissero anche che l’attore Welles e la CBS erano sotto accusa per aver provocato panico e suicidi con la trovata di una cronaca dell’invasione come fosse vera. La notizia del panico collettivo passò dalla cronaca al mito, dal mito alla storia. Per molti decenni si è continuato a scrivere che veramente il 30 ottobre di settantasei anni fa milioni di americani furono preda di un’isteria collettiva, citata da autorevoli studiosi come esempio della possibilità di un uso perverso della radio, e poi della televisione, per influenzare l’opinione pubblica con la diffusione di notizie false. In realtà, secondo altri studiosi, quella sera gli ascoltatori dello sceneggiato della CBS furono poche migliaia, e non ci fu panico collettivo né casi di suicidio. Nessuno chiamò in giudizio la CBS e Orson Welles, che anzi iniziò allora una brillante carriera di regista.

In verità, furono i giornali che inventarono la falsa notizia dell’isteria collettiva, sembra con lo scopo di provocare nell’opinione pubblica una campagna contro la diffusione della radio, che stava sottraendo cospicui introiti pubblicitari alle catene giornalistiche.

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