Oggi, la storia

Mozart milanese

di Mariateresa Fumagalli

  • 30 gennaio 2015, 08:05
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Il piccolo Mozart in tournée a Verona nel 1769

  • Wikipedia

Oggi, la storia 30.01.15

Oggi, la storia 30.01.2015, 07:05

Il 27 gennaio noi devoti milanesi di Wolfango Amedeo Mozart nato duecentocinquattotto anni fa abbiamo festeggiato il suo compleanno con una ragione in più degli altri. Quale? il giovane Mozart nella nostra città lombarda complessivamente visse un anno della sua breve vita suddiviso in tre soggiorni dal 1770 al 1773. Mozart che nel 1770 era un ragazzo di quattordici anni, fu ospitato con il padre Leopold in “due stanze riscaldate”al convento di s. Marco; subito invitato e ascoltato nel bel palazzo Melzi dal conte Firmian fu giudicato dagli ascoltatori “uno talento musicale raro superiore di gran lunga ai maestri di questa arte”. La sua prima opera lirica Mitridate re del Ponto fu eseguita per la prima volta proprio a Milano al Teatro Ducale il 26 dicembre. Fu un grande successo e il nostro Giuseppe Parini scrisse sulla Gazzetta di Milano che il giovanissimo Maestro rappresentava “il Bello della natura adornato dalle più rare grazie musicali.” Altro straordinario successo due anni dopo ebbe l’ opera Ascanio in Alba su libretto del Parini scritta per le nozze del figlio della imperatrice Maria Teresa. La cronaca ricorda che “le Loro Altezze Reali durante la rappresentazione si sporgevano dal loro palco verso Mozart esclamando Bravissimo Maestro!”.

Milano in quegli anni era una città colta e illuminata, una delle capitali musicali europee e le autorità austriache frequentavano senza molti problemi i salotti della nobiltà cittadina quasi tutti di cultura “filofrancese”, i Belgioioso i Beccaria, i Borromeo. Qui nella città che lo accolse con tanta attenzione Mozart giovanissimo incontra persone importanti per la sua formazione, come il Parini e il Sanmartini e soprano celebri “arcicontente di cantare le sue arie …diventa operista e prova i primi impulsi amorosi “(Armando Torno). Già allora nelle sue lettere alla sorella appare consapevole di quella che diventerà la cifra della sua personalità: “Sono capace di scrivere in tutti i modi che voglio, elegante o selvaggio, corretto o contorto. Ieri ero di pessimo umore e il mio linguaggio era corretto e serio; oggi sono allegro e il mio stile è contorto e giocoso”.

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