Radiodrammi

Speciale Canetta

Rete Due ricorda Alberto Canetta a 30 anni dalla scomparsa

  • 14 May 2017, 17:00
Alberto Canetta

Immagini della pièce teatrale "Un ispettore in casa Birling" (RSI, 1970)

“La radio comunica direttamente con l’anima, esaltandola”

Passione, competenza, impegno, estro e una voce, magistralmente modulata, capace di legare gli ascoltatori alla radio. Alberto Canetta ha segnato la vita culturale della Svizzera italiana attraverso la sua trentennale attività presso la RSI e le sue molteplici iniziative teatrali realizzate sul territorio.

Cultore del teatro d’attore, è affascinato anche dal teatro di regia (Strehler) e dal teatro povero (Grotowski), tradizioni che ben si integrano col mezzo radiofonico nel quale Canetta sfoga la sua voglia di lavorare sui testi e l’interpretazione vocale.

Particolarmente interessanti gli “intrecci” con i compagni di lavoro di quegli anni: Enrico Romero, Fabio Barblan, Vittorio Ottino, Carlo Contini che scrivevano per la radio quasi in simbiosi con coloro che poi realizzavano praticamente le opere. Capace di affrontare e “sdoganare” testi esigenti o politici, si confrontava senza timore reverenziale coi grandi classici, interrogando e monitorando anche la produzione letteraria svizzera. Ma è soprattutto la passione che entra prepotente nel lavoro di Alberto Canetta cultore di Cechov, Brecht, Beckett (imperdibile l’interpretazione de “L’ultimo nastro di Krapp” in onda domenica 14 maggio) e di un teatro “d’attore” fondato sulla capacità dell’uomo di trasmettere ad altri uomini la propria anima.

“La radio è un mezzo che mette in comunicazione diretta con l’anima, esaltandola” diceva, fa impressione, ma le registrazioni hanno fissato quell’anima intatta nei suoi toni, nei suoi colori sonori e sembra di incontrarlo, di poterlo conoscere e afferrare anche a 30 anni dalla scomparsa avvenuta a Lugano il 24 maggio 1987.

Alberto Canetta

01.04.1970 "Un ispettore in casa Birling" - Immagini della pièce teatrale

DOMENICA IN SCENA
Domenica 14 maggio 2017 alle 17:30
"L’uomo sul sedile di dietro"

Di Malcom Hulke, Eric Paice
Traduzione Franca Cancogni
Regia Vittorio Ottino
Con Dario Mazzoli (Frank), Alberto Canetta (Tony), Maria Rezzonico (Jeanne), Pier Paolo Porta (Charlie)
Sonorizzazione Gianni Trog
(PROD RSI 1964)

"L’uomo sul sedile di dietro"

Frank e Tony rapinano un bookmaker che in seguito alle percosse muore. La pièce radiofonica scritta da due dei maggiori drammaturghi e teorici della radio inglesi, Malcom Hulke ed Eric Paice fu tradotta nel 1964 per la RSI e con la regia di Vittorio Ottino abilmente interpretata da due istrioni: Dario Mazzoli e Alberto Canetta. Un racconto insieme tragico e divertente che terrà sulle spine gli ascoltatori.

COLPO DI SCENA
Lunedì 15 maggio alle 13:30
"Gli amori di un agente di cambio”

Di O. Henry, riduzione radiofonica Renzo Hissim
regia Vittorio Ottino
con Alberto Canetta (Henry Maxwell) Serafino Peytrignet (Pitcher), Ketty Fusco (miss Leslie), Anna Maria Mion (una segretaria) e con, Steiner Lauretta, Anna Turco, Romeo Lucchini, Ugo Bassi
(PROD RSI 1966)

"Gli amori di un agente di cambio"

Nel 1966 Alberto Canetta interpreta un agente di cambio sotto stress … in tempi non sospetti. Un uomo impegnato che non si ricorda di quanto fatto la sera prima e il tutto ricade sul collaboratore di fiducia. Ma per fortuna, nei momenti di pausa, incombe … la primavera.

Martedì 16 maggio alle 13:30
La suocera "Maman"

novella di Anton Cechov
regia Alberto Canetta
con Alberto Canetta (Misha), Mariangela Welti (Lisa, la moglie), Maria Rezzonico (Barbara, la suocera), Mario Bajo (Vashia, il cameriere)
(PROD RSI 1973)

La suocera "Maman"

Anton Cechov inizia a scrivere novelle già durante gli anni universitari, un genere che non abbandonerà mai. Formato essenziale, diretto, brillante anche per il regista e interprete Alberto Canetta fortemente interessato al classico e poetico Cechov. Autore che ha più volte frequentato, anche in teatro com’è stato il caso dello storico allestimento, nel 1985 al teatro La Maschera, de “Il giardino dei ciliegi”, che ebbe la sua versione radiofonica l’anno successivo con il cast pressoché invariato.

In questa novella, registrata il 7 marzo del 1973, gli interpreti Alberto Canetta, Mariangela Welti, Maria Rezzonico e Mario Bajo, sottolineano la visione lucida, crudele e fondamentalmente tragicomica, della condizione umana con una constatazione finale: le donne ottengono sempre quello che vogliono.

Mercoledì 17 maggio alle 13:30
"Proibito”

Di Tennesse Williams, traduzione di Gerardo Guerieri
regia Alberto Canetta
con Perangelo Tomassetti e Tatiana Winteler
assistenza tecnica: Mino Müller
(PROD RSI 1975)

"Proibito"

L’estro e il divertimento del regista radiofonico Alberto Canetta vengono sottolineati dalla realizzazione, nel dicembre del 1975, di un racconto di Tennesse Williams “Proibito” interpretato da Pierangelo Tomassetti e Tatiana Winteler. Alla ricerca di “nuove prospettive sonore” propone agli interpreti di salire sul tetto dell’edificio della radio di Besso, ancora oggi disseminato di ghiaia, per sfruttare il rumore dei passi degli attori e “l’apertura” naturale dell’ambiente esterno. A seguirlo tecnicamente nell’avventura un altro interessante professionista della Radio Svizzera: Mino Müller.

Il testo è un dialogo fra due giovanissime creature “diseredate”. Il loro è un mondo di tragica confusione, dove suoni, valori, aspirazioni sono l’eco di una spaventosa emarginazione. Desideri repressi, sentimenti sbandati, sogni “immorali”. Eppure nulla è più innocente di questa “immoralità”.

La piccola bambina orfana e prostituta si prospetta un futuro ricco di felicità, smaniosa di ripetere le gesta di una defunta sorella adorata.

Per questa fanciulla il passato non può mutare, la sua sconsolata famiglia è fonte di amore. La sua gioia di vivere trasforma in purissima innocenza ciò che per i “fortunati” è turpitudine.

Giovedì 18 maggio alle 13:30
"Assassino, speranza delle donne”

di Oskar Kokoschka, traduzione Lia Secci
presentazione e regia Alberto Canetta
musiche di Raffaele Paverani
Alarico Salaroli (uomo) Flavia Soleri (donna)
(PROD RSI 1977)

"Assassino, speranza delle donne"

Proseguiamo la settimana di “Colpo di scena” dedicata ad Alberto Canetta con un lavoro di Oskar Kokoschka che ha diretto nel 1977. Abbiamo volutamente lasciato la presentazione che Canetta ha fatto dello stesso lavoro per sottolineare l’interessante apporto a tutto tondo che l’importante figura ha lasciato nella cultura radiofonica della Svizzera italiana.

Venerdì 19 maggio alle 13:30
"Alzati, su, alzati...”

Di Heinrich Böll, traduzione Italo Alighiero Chiusano
Interpretazione e regia Alberto Canetta
musiche originali di Graziano Mandozzi
realizzazione tecnica Silvia Giussani
(PROD RSI 1980)

"Alzati, su, alzati..."

Breve novella di Heinrich Böll scritta nel 1950 e facente parte della raccolta "Viandante, se giungi a Spa...", tradotta da Italo Alighiero Chiusano.

Un monologo attraverso il quale godere dell’istrionica capacità di Alberto Canetta di variare i toni interpretativi e inchiodare il pubblico all’ascolto.

Alberto Canetta

01.04.1970 "Un ispettore in casa Birling" - Immagini della pièce teatrale

DOMENICA IN SCENA
Domenica 21 maggio 2017 alle 17:30
"L'ultimo nastro di Krapp"

di Samuel Beckett
Regia Marco Parodi
con Alberto Canetta (Krapp), Pierangelo Tomassetti (una voce)
realizzazione tecnica Gianfranco Pongelli
(PROD RSI 1976)

"L'ultimo nastro di Krapp"

Altra grande interpretazione di Alberto Canetta che, diretto da Marco Parodi nel 1976, s’immerge in uno dei suoi autori preferiti: Samuel Beckett con “L’ultimo nastro di Krapp” atto unico rappresentato per la prima volta a Londra nel 1958. In una stanza uno scrittore fallito, vecchio e molto miope, ascolta uno tra i numerosi nastri registrati con la propria voce nel corso degli anni.

Dice Jacques Guicharnaud di quest’opera “Il silenzio di Krapp e del suo magnetofono, è a tutt’oggi l’ultima immagine dell’uomo di Beckett. Il linguaggio non sa più esprimere il dialogo dell’uomo con se stesso e l’uomo rimane per un tempo indefinito come sospeso tra due stati di coscienza: l’interminabile sforzo di vivere e la vanità della vita”.

DOMENICA IN SCENA
Domenica 28 maggio 2017 alle 17:30
"Le tue parole"

Atto unico di Giorgio Buridan
regia e interpretazione Alberto Canetta
Sonorizzazione Claudio Laiso, realizzazione tecnica Gianenrico Meroni, montaggio Giacomo Bernasocchi(PROD RSI 1987)

"Le tue parole"

La programmazione dedicata ad Alberto Canetta si conclude con l’ultimo lavoro radiofonico che lo vede protagonista: “Le tue parole” di Giorgio Buridan registrato il 9 dicembre 1986 a poco meno di 6 mesi dalla scomparsa (morirà il 24 maggio 1987). Traduttore, scrittore Giorgio Buridan era accolto alla RSI come un prolifico esponente della nuova drammaturgia italiana. Così Alberto Canetta scriveva nelle note di regia..

Che altro può fare un commediografo, uno scrittore, se non tentare di evocare pensieri, sentimenti, azioni? In questo atto unico –ma, del resto, in tutti i testi- la componente autobiografica finisce sempre per prevalere.

Qui, tuttavia, si tratta di un lavoro di grande pathos e drammaticità: l’Autore rievoca, poeticamente, gli ultimi giorni di vita della sua compagna scomparsa.

Il dramma è strutturato in forma di monologo, ma un monologo “dialogante” con la persona vicina che, ormai, esiste soltanto nel ricordo. Uno “spleen” accorato in cui la contemplazione del mare e la sua infinitezza assumono funzioni, non soltanto evocatrici, ma di misticismo: il senso panteistico verso un “Tutto” nel quale in protagonista ritrova –in tante vicende insieme vissute- un provvisorio conforto al distacco.

Testo amaro e sconsolato, ma anche confortante per la fede in una “comunicazione laica” oltre la morte, in un collegamento arcano attraverso un panteismo più vicino a Spinoza che a Dionigi. Sovrastrutture, certo. Restano, di fatto, “le tue parole”, le ultime commoventi parole nel distacco da un amore davvero grande.

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