Arte

Adalberto Andreani

Un’altra voce che rimarrà per sempre

  • 10 marzo, 08:12
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Di: Francesca Giorzi

Il settore prosa della RSI vuole ricordare la recente scomparsa di Adalberto Andreani riproponendo in Domenica in scena due produzioni che hanno visto Adalberto Andreani sia nel ruolo di attore che in quella di regista.

Domenica 10 marzo alle 17:35 riproporremo una produzione che vede Adalberto Adreani co-protagonista con Annamaria Guarnieri ne “L’ora grigia “ di Agota Kristof, mentre domenica 17 marzo lo potremo ascoltare nella veste di regista della compagnia dei Radio attori della RTSI in una pièce di Glauco Di Salle “Una storiaccia”.

Più di 2000 i documenti radiofonici, 250 quelli televisivi, la carriera di Adalberto Andreani (Milano 5 marzo 1938 – Lugano 1 febbraio 2024), testimoniata dagli archivi RSI è stata lunga e costellata di opportunità e soddisfazioni. Attore, regista sia televisivo che radiofonico e curatore di adattamenti radiofonici di opere teatrali è ufficialmente assunto in RSI il primo gennaio del 1980 alla prosa radiofonica dopo un ventennio come freelance in televisione dove, tra l’altro, si è occupato di regia teatrale, interpretando diversi personaggi.

Gli esordi nel ’61 alla scuola di Dario Fo e di Salvo Randone che lo aveva voluto al suo fianco nello storico “Enrico IV”, dopo il diploma di recitazione dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 1959. Gli anni 60 sono costellati da esperienze attoriali con diverse compagnie italiane e contemporaneamente ha i primi contatti con la TSI come attore e presentatore, contatti che si solidificheranno negli anni successivi.

Negli anni 70 infatti si occupa di programmi per bambini con una storia del teatro per ragazzi dal titolo “Pane e marionette” in collaborazione con Dino Balestra e Michel Poletti col quale realizzerà anche la serie “Professorissimo” … gli esserini 50 anni prima.

Professorismo

RSI Cultura 29.02.2024, 10:25

È dello stesso periodo l’esperienza con la compagnia amatoriale “I Nuovi” di Tesserete che rileva e con la quale realizza una serie di spettacoli che interpreta e dirige quali “Zoo di vetro” di Tennesse Williams nel 1971, e “Il calapranzi” di Harold Pinter nel 1973. Contenuti che convogliavano in un’altra storia rubrica della TSI “Chi è di scena” con le prove del 71. 

Zoo di vetro

RSI Cultura 29.02.2024, 10:26

Negli anni 80 cura la realizzazione di Musicalmente (la produzione era di Joyce Pataccini) e Agenda 80/81 un inserto televisivo sul mondo del teatro per il quale non solo si occupava di regia ma anche di conduzione. 

Agenda 80/81

RSI Cultura 29.02.2024, 11:51

Si annovera negli anni 80 una serie realizzata con Carlo Piccardi dal titolo “I piaceri della musica”. Sono anni molto attivi, nei quali viene chiamato anche dai colleghi per le sue doti attoriali, memorabile la sua interpretazione nel 1983 di Goulaud nel Pelléas e Mélisande di Maeterlinck diretto da Alberto Canetta e messo in scena al Teatro Kursaal di Lugano con Ruffini, Togni e Andreani.

Pelléas e Mélisande 

RSI Cultura 29.02.2024, 12:33

Diversi i Concerti Pubblici ai quali partecipa negli anni 90 all’Auditorio di Lugano-Besso per i quali continua a svolgere il doppio ruolo di attore e regista: Edipo a Colono di Sofocle (1991, con musiche di Rossini e l’interpretazione di Arnoldo Foà); Mozàrt di Sacha Guitry e Reynaldo Hahn (1993, con Mario Cei); La sonata a Kreutzer da Tolstoj (riduzione del 1993 di EdoardoRescigno).

Su 2000 documenti radiofonici più di 600 lo indicano come autore, avvezzo com’era all’adattamento di classici del teatro. Il resto si divide fra interpretazioni di poesie, letture, fiabe, racconti della notte e naturalmente sceneggiati e romanzi.  Da una Brancata di ricci, l’adattamento radiofonico del 1989 di Ugo Fasolis de “Il fondo del sacco” di Plinio Martini, con la regia di Mino Müller, alla realizzazione nel 1991 della traduzione in dialetto di Cechov con “Ona domanda da matrimoni. Voltada in dialett, a la so manera, da Adalberto Andreani” all’ Anno della valanga adattato nel 2002 da Fabio de Agostini e diretto da Andreani che ha diviso per l’occasione la narrazione con Anna Maria Mion. È del 1998 la registrazione de “Una storiaccia” di Glauco Di Salle con una straordinaria Giulia Lazzarini affiancata da Silvia Donadoni e Stefano Albertini. 

Una Storiaccia

Domenica in scena 17.03.2024, 13:31

Il consiglio è quello di concludere il ricordo di Adalberto Andreani ascoltando la sua voce, baritonale, accogliente, straordinaria, in un’interpretazione del 2001 che arriva ancora al cuore, recita con Annamaria Guarnieri ne “L’ora grigia” di Agota Kristof diretto da Marco Parodi.

L’ora grigia

Domenica in scena 10.03.2024, 17:35

  • Keystone

Concludiamo questo articolo con un ricordo diretto del collega Massimo Scampicchio: 

Era il ’91 quando conobbi Adalberto. Accompagnato allo Studio 4 della prosa dal mio maestro - il leggendario Mino Müller - lo vidi lì, austero, sul rialzo della regia, che recitava le parti di tutti gli attori: una ad una. Lo sguardo del tecnico di regia, credo fosse Alessandro Caroli, mi ammonì e capii subito di non proferir parola. E anche se per diverso tempo dovetti stare solo ad osservare senza toccare un nastro, quel regista dalla sconfinata cultura seppe presto catturare la mia attenzione, Con i mesi, tra mille rimproveri e borbottii, seppi apprezzarne anche le fini qualità e così pian piano riuscii pure a scavare un pertugio nella granitica facciata. Alla fine, lavorammo quasi quindici anni insieme. Non era facile lavorare con Adalberto, ma di sicuro si imparava sempre qualcosa. Forse la Radio gli andava un po’ stretta, ma al suo lavoro dedicava anima e corpo, e naturalmente quello era il minimo sindacale che pretendeva da tutti noi. Ne abbiamo giovato tutti, immagino. Le continue analisi dei personaggi con gli interpreti, le contestualizzazioni precise di ogni fotogramma di ciò che si stava producendo alla fine facilitavano pure il mio lavoro di sonorizzazione, e portavano sempre a un risultato apprezzabile. Di certo ha lasciato il segno.
Ricordo con particolare calore l’intensità che ha saputo mettere ne “L’anno della valanga”, “Sostiene Pereira”, “Gli angeli della dinamite”, e pure in qualche “Commissario Maigret”.

Poi alcune cose ci accomunavano anche fuori dalla vita lavorativa e lì l’altro Adalberto, sognatore, scherzoso, la battuta pronta, si faceva apprezzare per le sue doti di anfitrione, mai banale. Riservato, sempre schietto, con mille interessi, la tua pensione l’hai trascorsa amato dalla sempre fedele Marianela, e son già passati quasi altri vent’anni.
Sognavi una casetta sulla costa catalana, a Palafrugell: qualche tempo fa ci sono stato e lì mi sei venuto in mente. Mi piace immaginarti lì. Ciao Adalberto.

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