Una lettera spedita da una società d’incasso. A nome del Dipartimento sanità e socialità. Ci sono da pagare quasi 2mila franchi per anticipi alla cassa malati effettuati dal Cantone. Alcune fatture scoperte, addirittura, risalgono a oltre 20 anni fa!
La donna, che all’epoca si trovava in condizioni economiche precarie, è convinta di aver pagato tutti i suoi debiti. Ma dopo tutti questi anni, chi conserva ancora le ricevute di pagamento? La presunta debitrice si rivolge all’Ufficio esecuzioni e fallimenti. E scopre che non ci sono precetti esecutivi a suo carico. Nessuna pendenza. Ma allora come può la ditta d’incasso che, dal 2017 opera per conto dell’Istituto delle assicurazioni sociali, pretendere quella cifra? Su quali basi chiede quei soldi? Che accertamenti fa? Ma soprattutto, cosa deve fare chi riceve una lettera del genere?