L'incubo della plastica

Puntata dell'11.5 - Plastic Attack. Un’associazione denuncia l’uso eccessivo di imballaggi. E Patti chiari mette alla prova i supermercati

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Acquisti i prodotti e con loro ti porti a casa confezioni, tante confezioni, spesso di plastica. Avete mai provato a consegnare ai rivenditori tutta la plastica che avvolge i vostri acquisti? Come hanno reagito?

Si chiamano Plastic Attack e si stanno moltiplicando in tutta Europa: gruppi di cittadini che, appunto, una volta effettuati i loro acquisti in un supermercato, si sbarazzano degli imballaggi e li riconsegnano al negozio. È successo anche nella Svizzera italiana, per l’esattezza sabato scorso a Lugano. Si tratta di azioni che vogliono sensibilizzare sui problemi causati dagli imballaggi, quelli in plastica soprattutto, ma non soltanto. Per richiamare l'attenzione dei consumatori sui troppi rifiuti che gli imballaggi provocano e spingere i supermercati a ridurne sempre di più quantità e volume.

Guerra alla plastica

Guerra alla plastica

di Riccardo Fanciola, Camilla Contarini e Valerio Scheggia (Patti chiari, 11.05.2018)

Onnipresente e indistruttibile, oltre che molto comoda, la plastica dà il nome a queste azioni, perché sempre più diventa un problema: resti di sacchetti, contenitori, bottiglie e mille altri oggetti in plastica si trovano dappertutto e sono destinati a durare per decenni prima di degradarsi e frammentarsi, trasformandosi in microplastiche, una nuova fonte di inquinamento che suscita preoccupazioni sempre maggiori.
In studio ne parliamo con il responsabile campagna inquinamento di Greenpeace Giuseppe Ungherese.

Prese di posizione

 
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