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Mal di salute

Puntata del 30.9.22 - La stangata dei premi di cassa malati. Serata speciale di Patti chiari in collaborazione con SRF e RTS

  • 30 September 2022, 11:57
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Mal di salute

Patti chiari 30.09.2022, 21:10

L’hanno definita “la stangata d’autunno”. Arriva puntuale, ormai da 30 anni: l’aumento dei premi di cassa malati. Se negli ultimi due anni i rincari sono stati quasi nulli, la tregua sembra essere finita. L’imminente annuncio fa tremare le vene e i polsi: in media, gli aumenti per il 2023 sono del 6,6%, ma in alcune regioni, come il Ticino, arrivano al 9,2%. Un ulteriore salasso per premi che nel nostro cantone sono già fra i più alti del Paese. Per una famiglia ticinese, infatti, la spesa per la cassa malati è talvolta la maggiore uscita del budget familiare.

C’è qualcosa che nel sistema non funziona: dal 1996, i premi annui sono aumentati del 181%, i salari solo del 27%, e i conti non tornano più. Ma perché questo divario? Anche i costi per la salute aumentano, ma basta questo a spiegare il continuo rincaro sulle spalle degli assicurati?

La ragione può essere riassunta banalmente in una considerazione: il nostro sistema sanitario non spinge nessuno a risparmiare. Non risparmiano gli assicurati, che visto che pagano i premi pretendono il massimo; non risparmiano i medici, che fatturano per ogni singola prestazione e scaricano i costi sulle spalle delle cassa malati, e non lo fanno nemmeno le casse, tanto a pagare sono i cittadini di tasca loro e lo stato, attraverso sussidi e aiuti pubblici.

Su un punto non c’è controversia: i costi della salute esplodono. Nel 2021 siamo arrivati a oltre 83 miliardi - erano 30 nel 1992.

Il sistema sembra paralizzato da interessi contrapposti: medici di base e specialisti, ospedali e cliniche private, fisioterapisti, laboratori di analisi, case farmaceutiche, ognuno tira l’acqua al suo mulino, la politica fatica a mettere ordine e il conto viene servito ogni autunno agli assicurati.

Patti chiari affronta questo tema con una serata speciale, in collaborazione con le trasmissioni in difesa dei consumatori della Svizzera tedesca e francese. Una serata che vedrà a confronto i protagonisti di questo scottante dossier e denuncerà i limiti del sistema.

Il Ticino poi è il cantone meno virtuoso della Svizzera. Troppi medici, troppe strutture di cura, troppi farmaci, troppi macchinari, troppo tutto. E il troppo stroppia e soprattutto si paga a peso d’oro, perché in questo settore non è la domanda che genera l’offerta, ma il contrario. E così, se c’è troppa offerta i costi, invece di diminuire, crescono. Ma chi dovrebbe intervenire? Come? E perché non lo fa?

L’inchiesta di Patti chiari mette a nudo alcuni aspetti meno conosciuti dal grande pubblico e racconta il ruolo delle lobby, che nei consessi politici bloccano ogni tentativo di limitare le spese. Un’inchiesta che ci porta anche nel cantone coi premi più bassi della Svizzera: l’Appenzello interno. Pagano meno della metà dei ticinesi. Ma stanno peggio? La risposta è no! E allora, come fanno?

Come consigli conclusivi consigliamo di consultare priminfo, di scegliere un modello alternativo, e, se si gode di buona salute, aumentare la franchigia della propria cassa malati. In caso si voglia cambiare la cassa attuale, è necessario portare avanti la richiesta entro il 30 novembre.

Una serata speciale di Patti chiari andata in onda il 30 settembre.
Per discutere di questo difficile tema, nove ospiti d’eccezione: in studio Fabrizia Sormani e Evelyne Battaglia-Richi per ACSI, Céline Antonini, responsabile della Svizzera italiana per Cura futura, Yvonne Gilli, presidente della federazione dei medici svizzeri (FMH), Fabrizio Mazzonna, professore di economia presso l’USI, Raffaele De Rosa, Direttore dipartimento socialità e sanità Ticino, Paolo Bianchi, Direttore della divisione della salute pubblica TI, e Ivo Giudicetti, portavoce di Santésuisse. Collegato in duplex da Berna Thomas Christen, direttore supplente dell’ufficio federale salute pubblica, il tutto in collegamento con i colleghi di RTS e SRF.

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