Patti chiari

Poveri salari  

Paghe da frontalieri, costi svizzeri: l’insostenibile leggerezza degli stipendi…alla ticinese  

  • Oggi, 15:53
Le buste paga al netto del ricaro
  • Keystone

Una venditrice con tanti anni di esperienza professionale alle spalle. Eppure, pochi mesi fa, la doccia fredda: licenziata su due piedi, senza uno straccio di spiegazione. Lei non si dà pace, è disorientata. Poi, però, tutto diventa più chiaro: al suo posto, l’azienda assume una lavoratrice frontaliera, pagata molto meno. Uno stipendio con il quale nella Svizzera italiana fai letteralmente la fame! Un caso emblematico, una storia che alimenta la sensazione e la paura di molti ticinesi: quella di essere vittime sacrificali di una spietata concorrenza al ribasso, vista la possibilità delle aziende di ricorrere a un’inesauribile manodopera a basso costo proveniente da oltre frontiera. Parte da qui l’inchiesta di Patti chiari sul mondo del lavoro ticinese, e in particolare dei bassi salari. Un fenomeno che rischia di trasformarsi in un corto circuito sociale. E che sfugge in parte alle statistiche ufficiali, perché medie e mediane sugli stipendi non sono fatte per raccontare la realtà quotidiana di chi lavora e fatica tremendamente ad arrivare alla fine del mese. Noi questa realtà la raccontiamo, grazie alle testimonianze di lavoratori e lavoratrici. Storie che tratteggiano un quadro preoccupante, fatto anche di salari al di sotto dei minimi legali, di lavoro gratuito, di precariato che rende impossibile ogni progetto per il futuro e costringe a vivere alla giornata.  

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