Dopo la chanson canaille di Aristide Bruant, sul finire della Belle Époque compare una modalità nuova nel proporsi sulla scena musicale. Da Yvette Guilbert in poi, fino a Dalida e oltre, un mondo al femminile porta alla luce in Francia una lunga teoria di voci ribelli, che nella composizione e nei testi delle loro canzoni affrontano la vita in tutti i suoi aspetti, dai più drammatici ai più gioiosi. A volte queste donne si esprimono in modo spensierato, altre volte cantano storiacce da strada o danno voce a poesie senza tempo, ma sempre e in ogni caso influenzando la canzone d’arte e la musica di qualità. E così facendo, riescono a far conoscere al grande pubblico i suoi interpreti migliori: Boris Vian, Georges Brassens, Jacques Brel, Léo Ferré, Charles Aznavour, Serge Gainsbourg e molti altri ancora.
«La loro storia, e un po’ anche la nostra, è quella di una società che cambia, lungo un secolo complicato e affascinante per la seconda metà del cielo, o se preferite della mela. Noi maschi facciamo sicuramente parte dell’altra metà, che a volte è quella del verme» (Giangilberto Monti).
Les voix rebelles
Le Dive della chanson française
Contenuto audio
Yvette Guilbert, la chanteuse dello Chat Noir (1./10)
Arpeggi 13.10.2025, 15:15
Mistinguett, il music-hall tra le due guerre (2./10)
Arpeggi 14.10.2025, 15:35
Edith Piaf, la Paris Canaille (3./10)
Arpeggi 15.10.2025, 15:15
Catherine Sauvage, l’anima dei maudits (4./10)
Arpeggi 16.10.2025, 15:15
Juliette Gréco, la musa di Saint-Germain-des-Prés (5./10)
Arpeggi 17.10.2025, 15:15
Françoise Hardy, Salut les copains (6./10)
Arpeggi 20.10.2025, 15:15
Sylvie Vartan, le rock rebelle (7./10)
Arpeggi 21.10.2025, 15:15
Brigitte Bardot, aux arts et caetera… (8./10)
Arpeggi 22.10.2025, 15:15
Barbara, la poetessa della chanson (9./10)
Arpeggi 23.10.2025, 15:15
Dalida, l’ultima diva (10./10)
Arpeggi 24.10.2025, 15:15

